Di tutte le specie conosciute appartenenti al genere Homo, solo noi, i sapiens, siamo riusciti a sopravvivere. Ma che cos’è che ha condotto tutte quelle specie di ominidi al collasso? Quali aspetti hanno determinato la loro estinzione? Secondo un recente studio, pubblicato il 15 Ottobre su One Earth, il cambiamento climatico potrebbe aver avuto un ruolo in tutto questo.
Lo studio combina modelli climatici con i vari reperti fossili per cercare di capire che cosa abbia determinato la scomparsa di almeno 6 specie di ominidi. La ricerca suggerisce che il cambiamento climatico e l’incapacità di queste specie di adattarsi all’innalzarsi e abbassarsi delle temperature, hanno probabilmente avuto un ruolo chiave nel tragico destino degli Homo.
Pasquale Raia, dell’Università di Napoli Federico II di Napoli, ritiene che, “nonostante le innovazioni tecnologiche tra cui l’uso del fuoco, i raffinati strumenti di pietra, la formazione di reti sociali complesse e, nel caso dei Neanderthal, persino la produzione di punte di lancia incollate, di vestiti su misura ed una buona quantità di informazioni culturali e lo scambio genetico con l’Homo sapiens, queste specie di Homo del passato non potevano sopravvivere a un intenso cambiamento climatico.”
Per cercare di chiarire il mistero sulle estinzioni passate di specie di Homo come H. habilis, H. ergaster, H. erectus, H. heidelbergensis, H. neanderthalensis e H. sapiens, i ricercatori si sono affidati ad un emulatore ad alta risoluzione del clima preistorico. Hanno così ottenuto i dati relativi alla temperatura, alle precipitazioni e ad altri eventi negli ultimi 5 milioni di anni.
Hanno anche esaminato un enorme database di fossili che comprende oltre 2.750 documenti archeologici per creare un modello dell’evoluzione della nicchia climatica delle specie di Homo nel tempo. L’obiettivo era capire le preferenze climatiche di quei primi esseri umani e come essi reagirono ai cambiamenti climatici.
Dai risultati della ricerca è emerso che tre specie di Homo, erectus, heidelbergensis e neanderthalensis, hanno perduto una parte significativa della loro nicchia climatica poco prima di estinguersi. Questa perdita di nicchie climatiche ha coinciso con cambiamenti climatici bruschi e sfavorevoli e, nel caso degli uomini di Neanderthal, queste condizioni sono state probabilmente aggravate dalla concorrenza con i sapiens.
Raia si è dichiarato sorpreso “dalla regolarità degli effetti del cambiamento climatico. Era chiarissimo, per le specie estinte e solo per loro, che le condizioni climatiche erano molto estreme proprio poco prima dell’estinzione e soltanto in quel particolare momento storico”.
Raia osserva che c’è anche se le ricostruzioni paleoclimatiche sono spesso incerte, così come lo è a volte l’identificazione di resti fossili a livello di specie e la datazione dei siti fossili, le intuizioni principali “sono valide sotto tutti i presupposti”.
I risultati potrebbero essere dunque un avvertimento per gli esseri umani moderni, che si trovano ad affrontare cambiamenti climatici senza precedenti. Gli antichi Homo avevano volontà di sopravvivere al cambiamento del clima, ma non ne avevano i mezzi. Noi abbiamo sicuramente i mezzi, ma sembriamo non averne la volontà.
“Il cambiamento climatico ha reso Homo vulnerabile e sfortunato in passato, e questo potrebbe essere ciò che sta accadendo di nuovo.”
Foto di David Mark da Pixabay
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