Mentre ci domandiamo se il cambiamento climatico sia reale oppure no, mentre ripetiamo che bisogna fermare la deforestazione e l’emissione dei gas serra, intanto la Terra muore. Muore un poco alla volta, perdendo specie animali e vegetali, che cadono sconfitti dalla distruzione dei loro habitat a causa dell’uomo e della sua cecità. Tra queste perdite potrebbe rientrare entro breve anche l’amatissimo koala, la mascotte simbolo dell’Australia.
Secondo l’Australian Koala Foundation (AKF) infatti, il koala sarebbe dichiarato “funzionalmente estinto”, ovvero gli esemplari che rimangono in vita non sono in numero sufficiente per influire e svolgere un ruolo significativo nel loro ecosistema. L’AKF ha infatti lanciato un vero e proprio allarme. Secondo quanto da essi riportato infatti i koala sono estremamente vulnerabili alla deforestazione, alle malattie e agli effetti dei cambiamenti climatici, assieme alle altre minacce da parte dell’uomo.
Per l’AKF si stima che la popolazione di koala nell’intero continente australiano, sia al di sotto degli 80 mila individui, Inoltre sembra sia difficile stabilire il numero esatto dei koala rimasti in alcune zone dell’Australia, tra cui il Queensland, il South New Wales e l’Australian Capital Territory, assieme ad altri. La paura dell’associazione è che questi teneri marsupiali possano scendere ad un numero di individui al di sotto della soglia critica, oltre la quale la specie non può garantire la successiva generazione, andando inevitabilmente in contro all’estinzione.
L’estinzione funzionale del koala significa che non è più in grado di apportare il suo contributo all’ecosistema. Di fatto il koala era un po’ come il giardiniere delle grandi foreste australiane di eucalipti. Contribuiva infatti alla salute delle foreste mangiando le foglie superiori degli alberi, come in una sorta di potatura, e fertilizzando il terreno sottostante con i suoi escrementi. Il numero di questi marsupiali esistenti attualmente è ormai troppo basso per garantire questi effetti.
Inoltre non è più in grado di riprodursi in maniera efficace, ovvero mantenendo una certa variabilità genetica, come è stato dimostrato per alcune popolazioni di koala delle aree urbane lungo la costa a sud di Brisbane. Inoltre le popolazioni di koala del Queensland e del New South Wales, sono state drasticamente ridotte da una catastrofica ondata di calore e siccità, che ha portato alla perdita di circa l’80% degli individui.
Eravamo a conoscenza di questo rischio già dal 2012, quando il koala fu dichiarato specie vulnerabile, e conoscevamo anche il motivo: la deforestazione. Sono passarti sei anni e nulla è cambiato, anzi la situazione è peggiorata come denuncia il WWF nel suo rapporto del 2018. Alla scomparsa dei boschi di eucalipto, come se non bastasse. Si aggiungono anche la siccità ed il caldo estremo. E noi rimaniamo tutti spettatori di un mondo in rovina per mano nostra.
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