Come già accade un decennio fa, i raggi cosmici originatesi nello spazio profondo stanno aumentando di intensità, condizione che si verifica quando le onde magnetiche del Sole calano di intensità. Questo è quanto hanno osservato gli astronomi che avvertono quindi che il Sole si sta addentrando sempre di più nel suo minimo solare, che potrebbe portare ad una mini era glaciale sulla Terra.
Il Sole segue dei cicli di circa 11 anni, in cui alterna massimi e minimi solari. La lunghezza del periodo non è molto regolare, e a volte può variare tra i 10 e i 12 anni. Nei 24 cicli sino ad ora studiati, il periodo di minima attività è durato al massimo alcune settimane.
Un massimo solare corrisponde ad un periodo in cui il Sole emette più calore e presenta un elevato numero di macchie solari. Nel suo minimo invece l’attività solare cala, il Sole è più freddo e le onde magnetiche sono di conseguenza minori. La minor quantità di onde magnetiche solare, fa si che i raggi cosmici provenienti dallo spazio profondo abbiano strada più facile verso l’atmosfera terrestre e vengano per questo rilevati in maggior numero dagli astronomi.
Un aumento dei raggi cosmici indica quindi che il Sole si addentra nel suo minimo. La nostra Stella ha già iniziato questa fase circa un anno fa, quando si è iniziato a rilevare un numero crescente di raggi cosmici. Questi non hanno infatti delle grosse conseguenze sul nostro Pianeta, ma la loro analisi permette agli scienziati di monitorare il ciclo solare.
Al momento i raggi cosmici hanno quasi raggiunto quel limite rappresentato dal minimo storico secondo i registri, che indica che il Sole sta per raffreddarsi per un lungo periodo.
Il limite storico coincide con quello registrato durante il minimo di Maunder, che ha portato a 70 anni di climi più freddi sulla Terra, dal 1645 al 1715. Durante il minimo di Maunder le temperature calarono globalmente anche di 1,3 °C, anche in seguito alla minore presenza di macchie solari sulla superficie della nostra stella. Questo minimo è così chiamato dal nome degli astronomi solari britannici Edward Walter Maunder e Annie Russell Maunder, i quali scoprirono nel 1893, la mancanza di macchie solari in quel periodo, esaminando gli archivi dell’osservatorio astronomico reale di Greenwich, notando che per tutti quegli anni la superficie solare era stata quasi completamente priva di macchie.
Furono 70 anni di stagioni brevi che portarono a notevoli disagi e addirittura carestia in alcune zone del mondo. Il periodo corrispondente al Minimo di Maunder viene infatti ricordato come una mini era glaciale. Il minimo di Maunder coincise con la parte centrale e più fredda della cosiddetta piccola era glaciale che interessò il nostro pianeta tra il 1550 ed il 1800. Fu un era caratterizzata da un abbassamento della temperatura media con inverni estremamente rigidi ed estati miti, se non addirittura fredde.
Basti pensare che durante l’inverno 1683-1684, il Tamigi rimase completamente gelato per oltre tre mesi, tutte le attività sportive si svolsero sopra i ghiacci del fiume londinese, dove si effettuò la più grande fiera mai tenutasi, la cosiddetta “Fiera sul Ghiaccio”.
Ed un’era glaciale è proprio quello che si teme possa accadere ora, con l’accentuarsi del minimo solare attuale, i cui valori stanno iniziando ad avvicinarsi a quelli registrati durante la piccola era glaciale di fine ‘600. Non è possibile prevedere in anticipo che cosa accadrà, ma gli astronomi non hanno da tempo osservato valori così bassi.
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