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Stress lavorativo: il 57% dei lavoratori piange a causa del lavoro

Un recente studio condotto da Headspace, un’app per la salute mentale, ha svelato un dato preoccupante: il 57% dei lavoratori intervistati ha ammesso di aver pianto a causa di stress e problemi legati al lavoro. Questo fenomeno, sempre più comune, sta emergendo come un segnale della crescente difficoltà di molti professionisti nel bilanciare la vita privata con quella professionale.

 

Le cause principali del pianto sul lavoro

Uno dei motivi principali per cui tanti dipendenti si trovano a piangere è la difficoltà di disconnessione dal lavoro. La sensazione di essere sempre reperibili, sia tramite email che telefonate urgenti fuori orario, aumenta il senso di stress. Il lavoro da remoto, che dovrebbe garantire maggiore flessibilità, si rivela spesso un’ulteriore fonte di ansia per molti.

Chi è maggiormente colpito?

Secondo lo studio, a soffrire maggiormente sono i lavoratori da remoto, quelli che operano in grandi aziende e i genitori con bambini piccoli. Inoltre, la Generazione X si trova spesso a fronteggiare la pressione di dover conciliare la carriera con la vita familiare, il che aumenta il rischio di burnout. Le difficoltà legate alla gestione del tempo, alle aspettative non realistiche e alla mancanza di supporto contribuiscono a questa triste realtà.

Il legame con il sonno e il benessere psicologico

Non sorprende che il 92% dei partecipanti abbia affermato che il lavoro influisce negativamente sulla qualità del loro sonno. La difficoltà a staccare la mente dal lavoro e le preoccupazioni legate agli impegni lavorativi si riflettono negativamente sul riposo, aggravando lo stato di stress e contribuendo al malessere psicologico.

La questione dei limiti sul posto di lavoro

Anche se il 62% dei dirigenti si mostra favorevole a stabilire dei limiti per favorire un equilibrio tra vita lavorativa e personale, solo il 38% dei quadri intermedi sembra supportare questa iniziativa. La carenza di politiche di flessibilità e la difficoltà a stabilire confini chiari tra lavoro e vita privata sono fattori che continuano a incidere negativamente sul benessere dei lavoratori.

La situazione appare allarmante. La necessità di adottare politiche più sensibili al benessere psicologico dei dipendenti e di promuovere ambienti di lavoro più sani diventa sempre più urgente.

Foto di Alex Kotliarskyi su Unsplash

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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