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Il rivoluzionario ‘mini-cervello’ cresce da tessuto reale con enorme potenziale

Nel mondo della ricerca neuroscientifica, un notevole traguardo è stato raggiunto: la creazione di un “mini-cervello” organoide direttamente dal tessuto di un cervello fetale. Il recente studio pubblicato su Cell ha segnato un passo significativo nel campo della modellazione di cervelli umani in miniatura per la ricerca di laboratorio, superando sfide complesse e aprendo nuove vie di indagine.

A differenza dei metodi precedenti che coinvolgevano la proliferazione di cellule staminali, il team di ricercatori ha sviluppato un organoide cerebrale direttamente dal tessuto cerebrale fetale. Il risultato è una struttura auto-organizzante delle dimensioni di un chicco di riso, priva di pensieri, emozioni o coscienza, ma promettente come valido modello per la ricerca su malattie e disturbi cerebrali, soprattutto in bambini.

L’estrazione del tessuto cerebrale fetale, generalmente ottenuta tramite aborti facoltativi, presenta considerevoli implicazioni etiche, variando tra i Paesi. Tuttavia, questo nuovo approccio offre una prospettiva promettente per la comprensione di condizioni neurologiche come la microcefalia o il cancro al cervello infantile.

Prima di questa svolta, i “mini-cervelli” umani venivano coltivati ​​esclusivamente da cellule staminali, ma gli organoidi tissutali risultano più stabili nello stato di sviluppo, mantenendo una struttura nativa fissa nel tempo.

Nel corso dello studio, piccoli frammenti di tessuto cerebrale fetale hanno dimostrato la capacità di auto-organizzarsi in una struttura tridimensionale a strati, comprendente diversi tipi di cellule, tra cui neuroni e la particolarmente significativa glia radiale, caratteristica specifica dell’uomo non replicata nei modelli di roditori.

Questi organoidi cerebrali hanno sorprendentemente continuato a rispondere agli stessi segnali chimici di un cervello vivente, rimanendo attivi per oltre sei mesi – un periodo significativamente più lungo rispetto agli organoidi basati su cellule staminali.

Manipolando geneticamente gli organoidi per simularne la forma di tumori cancerosi, i ricercatori hanno anche testato farmaci, aprendo nuove strade nella ricerca sui trattamenti.

Il successo del team è stato attribuito in parte alle proteine prodotte dal tessuto cerebrale, che hanno creato una struttura favorevole all’auto-organizzazione delle cellule cerebrali in una complessa struttura tridimensionale.

Questo nuovo modello cerebrale derivato dai tessuti potrebbe rappresentare una svolta nella comprensione di come il cervello in via di sviluppo regola l’identità cellulare, offrendo speranza e ulteriori indizi per combattere le malattie dello sviluppo neurologico.

Immagine di kjpargeter su Freepik

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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