Secondo una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista The Journal of Neuroscience, imparare una lingua straniera da adulti, modifica il modo in cui i due emisferi del nostro cervello contribuiscono all’apprendimento. Sembrerebbe infatti che con il miglioramento delle abilità, non cambi la produzione dei due emisferi, ma bensì la specializzazione dell’emisfero viene influenzata e modificata dalla comprensione del linguaggio.
Per ogni funzione del nostro corpo, i due emisferi non si distribuiscono equamente il lavoro. Le funzioni legate infatti alla parola e al linguaggio hanno sede nell’emisfero sinistro. Quello destro subentra ad esempio solo dopo un incidente che compromette le funzionalità dell’altro emisfero.
Ma l’emisfero destro può anche contribuire all’apprendimento di una nuova lingua, rendendo poco chiaro se l’emisfero sinistro sia effettivamente specializzato per il linguaggio.
Per far luce su questo aspetto Kshipra Gurunandan, ricercatrice post dottorato e membro della fondazione La Caixa, ed il suo team di ricercatori, hanno utilizzato la risonanza magnetica per confrontare l’attività neurale tra i due emisferi negli adulti alle prese con lo studio di una lingua, durante la lettura, l’ascolto e la conversazione nella loro lingua madre e in quella nuova.
I ricercatori hanno notato che nelle prime fasi dell’apprendimento delle lingue, sia la lingua nativa che quella straniera in apprendimento, sembravano indurre risposte abbastanza simili nel cervello, ma negli studenti a livelli più avanzati, si sono notate alcune differenze.
Dallo studio è infatti emerso che sia le lingue native che quelle nuove erano in grado di reclutare emisferi opposti per la comprensione, ma per parlare entrambe le lingue dipendevano comunque dall’emisfero sinistro.
Questi risultati suggeriscono che la produzione è collegata all’emisfero sinistro, mentre la comprensione è più flessibile. Ciò potrebbe spiegare perché è più difficile imparare a parlare una nuova lingua da adulti, anche se è possibile imparare a capirla abbastanza bene.
Foto di Erika Varga da Pixabay
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