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Incubi: la riproduzione di determinati suoni può ridurne la frequenza durante il sonno

Una nuova ricerca ha suggerito che ascoltare un suono mentre si dorme può aiutare a ridurre la frequenza degli incubi e sostituirli con sogni più dolci. Che si tratti di sostenere un esame impossibile, essere inseguiti dai lupi o vagare per un labirinto, gli incubi sono comuni. Un approccio per ridurne la frequenza è la terapia di prova delle immagini, ossia pensare a una svolta felice per una trama ricorrente.

Ora i ricercatori affermano che questo approccio sembra essere rafforzato se un suono, precedentemente riprodotto mentre si immagina il finale positivo della terapia, viene riprodotto anche durante il sonno. Sebbene questa terapia sembrerebbe essere efficace nella gestione degli incubi, circa il 30% dei pazienti non risponde a questo trattamento. Ovviamente sono necessarie ulteriori ricerche e nuove opzioni per accelerare e migliorare il trattamento terapeutico.

 

Incubi, sentire dei suoni può ridurre la frequenza con la quale avvengono

I ricercatori dello studio hanno analizzato ben 38 persone con disturbo da incubo. È stato chiesto loro di completare un diario dei sogni e di indossare un accelerometro di notte per due settimane, prima di sottoporsi a una sessione di IRT. La metà dei partecipanti è stata quindi assegnata casualmente per ascoltare un suono mentre immaginava la svolta positiva del proprio sogno, mentre l’altra metà, ossia il gruppo di controllo, immaginava il loro lieto fine senza sentire il suono. Nelle due settimane successive tutti i partecipanti hanno indossato un dispositivo EEG montato su una fascia durante il sonno e durante la fase REM, quando si verificano gli incubi, è stato riprodotto il suono ogni 10 secondi.

Inoltre hanno analizzato la frequenza degli incubi dei partecipanti alla fine delle due settimane e di nuovo tre mesi dopo. Tra i due periodi, i partecipanti non hanno indossato la fascia e non è stato riprodotto il suono mentre dormivano. I risultati suggeriscono che mentre entrambi i gruppi hanno mostrato una diminuzione della frequenza degli incubi a due settimane e tre mesi dopo l’intervento, rispetto all’inizio dello studio, la riduzione era maggiore per i partecipanti a cui era stato riprodotto un suono mentre immaginavano il loro lieto fine.

Gli effetti dell’immaginazione prima di dormire una versione meno angosciante dell’incubo possono essere potenziati riproducendo suoni durante il sonno. Uno studio futuro potrebbe indagare su cosa succede se i suoni vengono riprodotti durante il sonno non REM, in modo da vedere se si verifica ancora la riduzione extra degli incubi.

Foto di Syaibatul Hamdi da Pixabay

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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