I virus utilizzano il repertorio molecolare della cellula ospite per replicarsi. I ricercatori vogliono sfruttare questo per il trattamento dell’influenza. Lo studio ha identificato un nuovo composto che è in grado di inibire la replicazione del virus dell’influenza. Questo nuovo composto è risultato efficace nelle preparazioni del tessuto polmonare e ha mostrato effetti sinergici con farmaci influenzali già approvati.
Sappiamo bene che i virus per replicarsi hanno bisogno di una cellula ospite. Qui introducono le loro informazioni genetiche sotto forma di acidi nucleici DNA o RNA. Questi modelli molecolari vengono utilizzati nella cellula ospite per produrre nuovi virus. Per distinguere gli acidi nucleici estranei da quelli propri, la cellula utilizza una sorta di sistema di etichettatura. Ciò consente al sistema immunitario di reagire in modo specifico alle minacce.
Il cappuccio molecolare è un nucleoside metilato: una piccola molecola attaccata all’estremità della catena di RNA. Contrassegnato in questo modo, l’RNA non innesca una risposta immunitaria. Se c’è RNA nella cellula che manca della struttura del cappuccio, viene riconosciuto dal recettore immunitario RIG-I e il sistema immunitario viene allertato. Per evitare questo meccanismo i virus hanno sviluppato un metodo speciale. Rubano il cappuccio molecolare dalle molecole di RNA cellulare e lo trasferiscono nel proprio RNA. L’enzima MTr1 fornisce all’mRNA cellulare una struttura a cappuccio e quindi funziona come “etichettatore di acido nucleico” della cellula.
Il nuovo studio ora è riuscito a dimostrare quanto i virus influenzali siano dipendenti da questo enzima. Se la funzione di MTr1 viene interrotta nella cellula, non ci sono cappucci disponibili per il trasferimento all’RNA virale. L’attività di MTr1 è quindi essenziale per la replicazione del virus dell’influenza nella cellula. Secondo i ricercatori sfruttare questa dipendenza per il trattamento di questa condizione. A tal fine, hanno cercato inibitori che inibissero specificamente MTr1. Il team ha studiato come le sostanze nel tessuto infetto influenzano la quantità di particelle virali prodotte. I ricercatori hanno testato questo sia nei modelli murini che nelle preparazioni di tessuto polmonare umano.
Tra migliaia di candidati, siamo stati in grado di identificare una molecola che inibisce MTr1 negli espianti polmonari umani e anche in vivo nei topi, riducendo la replicazione dell’influenza. L’inibitore è un derivato di un prodotto naturale chiamato trifluorometil tubercidina, prodotto da batteri del genere Streptomyces. Nel presente studio, i ricercatori sono già stati in grado di dimostrare che il TFMT funziona insieme a farmaci approvati contro le infezioni influenzali. È stato persino possibile mostrare un chiaro effetto sinergico per quanto riguarda il numero di particelle virali prodotte nel tessuto.
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