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Impianti spinali: questi dispositivi consentiranno ai paralizzati di camminare

Secondo un nuovo studio le persone con gravi lesioni al midollo spinale potranno tornare a camminare, nuotare e ad andare in bici grazie a degli impianti spinali. Questi dispositivi utilizzano degli elettrodi che offrono impulsi elettrici in alcune regioni specifiche del midollo, attivando i muscoli del tronco e delle gambe. Il dispositivo è morbido e flessibile viene implementato direttamente sui nervi spinali, sotto le vertebre e può essere controllato in modalità wireless con un software.

Quest’ultimo comunica con una specie di pacemaker nell’addome dirigendo l’attività degli elettrodi sul midollo spinale. Quindi attraverso il touch-screen il paziente può richiedere al proprio dispositivo un determinato schema di stimoli. Successivamente questi schemi si trasformano in attività muscolare, consentendo alle persone paralizzate di tornare a muoversi. Gli utenti possono anche passare manualmente tra questi modelli di stimolazione con il loro clicker.

 

Impianti spinali, i paralizzati possono tornare a camminare

Secondo i ricercatori per installare questi impianti spinali ci vuole solo un giorno e successivamente le persone sono state in grado di camminare, nuotare, pedalare e muovere gran parte del tronco. I tre pazienti che hanno partecipato allo studio era uomini di età tra i 29 ai 41 anni, ma il team crede che questi impianti possano funzionare anche sulle donne. Dopo l’impianto iniziale, i pazienti sono stati sottoposti a un ampio addestramento per abituarsi all’uso del dispositivo e riguadagnare massa muscolare e controllo motorio.

I pazienti sono passati dall’utilizzo degli impianti solo in un ambiente di laboratorio controllato all’uso quotidiano degli stessi. Dopo 4 mesi di allenamento uno dei tre pazienti è riuscito a camminare per circa un chilometro senza mai fermarsi ed ora riesce a stare in piedi per circa 2 ore di fila. Come gli altri due questo paziente aveva una lesione completa del midollo spinale, ossia i nervi sotto la lesione non comunicano con il cervello. Il nuovo dispositivo si basa sulla tecnologia esistente chiamata stimolatori del midollo spinale, che sono già utilizzati per alleviare il dolore.

Il team ha modificato questi stimolatori per indirizzare i nervi specifici coinvolti nel controllo dei muscoli delle gambe e della parte inferiore del tronco. Inoltre ha personalizzato ogni impianto in modo che corrisponda alla lunghezza del midollo spinale e alla posizione dei nervi in ​​diversi partecipanti. Questo ci dà un controllo preciso sui neuroni che regolano muscoli specifici. In definitiva, consente una maggiore selettività e precisione nel controllo delle sequenze motorie per una determinata attività. Per ora questi impianti verranno testati su larga scala negli Stati Uniti ed Europa e il team spera che sia possibile testarli su persone paralizzate relativamente di recente, per vedere se c’è qualcosa che cambia.

Foto di Gregory Akinlotan da Pixabay

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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