Un nuovo studio che ha preso in esame l‘inquinamento atmosferico ha evidenziato che quest’ultimo si sposta con più facilità di quanto ipotizzato. Facciamo un esempio.
L’Italia potrebbe all’improvviso svegliarsi e diventare la nazione più verde del paese. Sarebbe uno sforzo encomiabile, ma inutile se non emulato. Si potrebbe pensare che almeno l’aria all’interno dei nostri confini diventi più sana, ma non è così. L’inquinamento prodotto dalle nazioni vicine si sposterebbe facilmente tramite il vento.
In realtà, l’Italia ha delle particolarità che mitigherebbe tale effetto, per esempio le Alpi, un muro naturale che da un lato aiuta a proteggere dall’esterno, ma che dall’altro favorisce la stagnazione dell’aria in pianura padana. Detto questo, il problema esiste quindi gli sforzi devono essere fatti a livello globale.
Lo studio portato avanti negli Stati Uniti ha evidenziato come il peggioramento di una situazione va a influire la qualità dell’aria degli stati vicini. Al tempo stesso, se uno degli stati più inquinanti va diminuire le emissioni, anche i vicini ne beneficiano.
Lo studio è partito dalla conoscenza del fatto che ci sono certe industrie, come la produzione di energia elettrica, che sono note per avere un effetto inquinante a lungo raggio. Si è scoperto che anche le emissioni da attività commerciali meno pesanti, ma anche quelle residenziali hanno lo stesso effetto.
Sostanzialmente, si può leggere questa scoperta come negativa, ma si può prendere spunto e cercare di attuare delle contromisure più ampie, per esempio a livello europeo. Un’altra scoperta che sottolinea come siamo tutti sulla stessa barca.
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