Se vogliamo vivere nello spazio allora dobbiamo procurarci il cibo nello spazio. Se l’idea è quella di viaggiare verso mondi lontani, avere tante scoperte non è esattamente sufficiente quindi riuscire ad ottenere direttamente in viaggio è fondamentale e questo vuol dire coltivare. Per questo motivo nella Stazione Spaziale Internazionale si studia, tra le altre cose, come coltivare piante, per esempio l’insalata.
Se nel corso di questi decenni ci sono stati studi importanti con successi, con l’insalata stessa il discorso risulta essere un po’ complicata. Apparentemente risulterebbe un rischio stesso per gli astronauti. Il problema non va direttamente a interessare la pianta, ma piuttosto le colonie di batteri che si creano intorno ad essa. Nello specifico si è visto come risultano essere più sensibili alla salmonella enterica.
La Stazione Spaziale Internazionale ha spesso avuto problemi con batteri, ma in questo caso ci sono stati esperimenti in laboratorio. Imitando una situazione di microgravità è stato visto come l’insalata favorisce l’ingresso dei batteri nel proprio stoma aprendone i pori in condizioni del genere. Quello che risulta sconfortante è come la pianta finisce per diventare indifesa a questi agenti patogeni e non è chiaro come l’assenza di gravità provochi tutto questo. Sembra più un’interruzione dei processi chimici.
Le parole di Kall Kniel, scienziato presso l’Università del Delaware: “Dobbiamo essere preparati e ridurre i rischi nello spazio per coloro che vivono ora sulla Stazione Spaziale Internazionale e per coloro che potrebbero viverci in futuro. È importante comprendere meglio come i batteri patogeni reagiscono alla microgravità al fine di sviluppare strategie di mitigazione adeguate.”
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