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Un’Intelligenza Artificiale ha captato messaggi alieni da altre galassie

La ricerca di forme di vite extraterrestri è sempre stata la ragione di vita di qualcosa, fantascienza per altri o una possibilità senza importanza per altri. Con il progredire della tecnologia, i primi tra questi hanno sicuramente trovato il loro compito più semplice, se così si può definire. A riprova di questo, dei cacciatori di alieni hanno apparentemente rilevato segnali radio provenire da una galassia a 3 miliardi di anni luce di distanza. Come? Con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale.

Questi ricercatori, che fanno parte del gruppo Search for Extraterrestrial Intelligence, hanno fatto uso di un algoritmo di apprendimento automatico. L’obiettivo era analizzare dei dati raccolti da un telescopio situato nella Virginia dell’Ovest. L’analisi ha portato alla luce diverse onde radio particolari provenienti dalla galassia FRB 121102.

 

Alieni o altro?

Queste onde chiamate Raffiche radio veloci sono state scoperte per la prima volta 10 anni fa e da allora ne sono state registrate diverse, tutte della durata di pochi millisecondi. La galassia sopracitata sembra avere qualcosa di singolare visto che emana molte più raffiche di tutte le altre nelle vicinanze, molte di più.

Diversi esperti nel settore, astronomi, ritengono che tutto questo sia in realtà più comune di quanto sembri solo che la nostra tecnologia non ha raggiunto un livello tale da captarli tutti o anche solo con più frequenza. Hanno anche fornito delle ipotesi su cosa effettivamente quasi queste onde. Buchi neri, stelle di neutroni o, la più affascinante di tutte, civiltà aliene. Tutti i corpi celesti emettono dei suoni, anche la terra, e può essere che si tratti semplicemente di questo.

Ecco le parole di uno degli studenti che ha contribuito alla creazione dell’Intelligenza Artificiale usata: “Questo lavoro è solo l’inizio dell’uso di questi potenti metodi per trovare transienti radio. Speriamo che il nostro successo possa ispirare altri seri sforzi nell’applicare l’apprendimento automatico alla radioastronomia.”

Giacomo Ampollini

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