L’Iran si sta preparando a lanciare un nuovo satellite di osservazione scientifica nei “prossimi giorni”, stando a quanto ha dichiarato Morteza Berari, capo dell’agenzia spaziale iraniana. “La produzione del satellite Zafar (che vuol dire “vittoria” in lingua Farsi) è iniziata tre anni fa, grazie al lavoro di 80 scienziati iraniani“, ha dichiarato Berari, senza però dare alcuna data per il lancio. Il satellite, dal peso di circa 113 chili, sarà lanciato da un razzo Simorgh a 530 chilometri di altitudine.
Il satellite è stato progettato per rimanere operativo per più di 18 mesi e “la sua missione primaria sarà la raccolta di immagini“, ha affermato Berari, secondo il quale l’Iran necessita di tali informazioni per studiare i terremoti, prevenire le catastrofi naturali e contribuire allo sviluppo della sua agricoltura. “Sarà un notevole passo avanti per il nostro Paese“, ha detto Berari. Mentre il programma del Paese ha coinvolto alcuni paesi occidentali, Berari ha rassicurato che l’Iran percorre la strada di un uso pacifico della ricerca spaziale. “Tutte le nostre attività in proposito sono trasparenti“, ha affermato.
L’agenzia spaziale iraniana spera di costruire altri cinque satelliti prima del marzo 2021: nel gennaio 2019, Teheran ha annunciato che il suo satellite Payam (“messaggio” in Farsi) non era riuscito a raggiungere l’orbita terrestre; le autorità avevano dichiarato di averlo lanciato per raccogliere dati sui cambiamenti ambientali in Iran. Il lancio del razzo vettore è stato preceduto da diversi avvertimenti da parte di Washington, che lo avevano ritenuto una “provocazione” e una violazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 2015, che approvava un accordo internazionale sulla riduzione del programma nucleare di Teheran.
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