Successo per il lancio del Jupiter Icy Moons Explorer (Juice) dell’ESA. La navicella spaziale è decollata a bordo di un razzo Ariane 5 dallo spazioporto europeo nella Guyana francese alle 14:14 del 14 aprile. Il successo del lancio segna l’inizio dell’ambizioso viaggio europeo alla scoperta dei segreti delle lune oceaniche di Giove, il gigante del Sistema Solare.
Dopo il lancio e la separazione dal razzo, l’ESOC (European Space Operations Centre) dell’ESA a Darmstadt, in Germania, ha confermato, alle 15:04, l’acquisizione del segnale tramite la stazione di terra di New Norcia in Australia. Gli enormi pannelli solari del veicolo spaziale, lunghi ben 27 metri, si sono dispiegati correttamente alle 15:33. Un passaggio importante questo, che assicura a Juice l’energia necessaria per viaggiare verso il Sistema Solare esterno.
Il direttore generale dell’ESA, Josef Aschbacher. Ha dichiarato che “lo spettacolare lancio di Juice porta con sé la visione e l’ambizione di coloro che hanno concepito la missione decenni fa, l’abilità e la passione di tutti coloro che hanno costruito questa incredibile macchina, la spinta del nostro team delle operazioni di volo e la curiosità della comunità scientifica globale. Insieme, continueremo a spingere i confini della scienza e dell’esplorazione per rispondere alle più grandi domande dell’umanità”.
Juice è dunque in viaggio verso il sistema gioviano con le sue affascinanti lune, grandi quanto un pianeta. Grazie all’eredità delle precedenti missioni su Giove, sappiamo infatti che tre delle lune più grandi del gigante gassoso, Europa, Ganimede e Callisto, contengono quantità di acqua sepolte sotto la loro superficie in volumi molto maggiori di quelli degli oceani terrestri.
Queste lune potrebbero dunque contenere al loro interno importanti indizi su probabili condizioni idonee per la vita, e Juice è studiato e pensato proprio per cercare di carpire quelle informazioni. Come afferma l’ESA “il tesoro di dati che Juice fornirà, consentirà alla comunità scientifica di tutto il mondo di scavare e scoprire i misteri del sistema gioviano, esplorare la natura e l’abitabilità degli oceani su altri mondi e rispondere a domande non ancora poste dalle future generazioni di scienziati.”
Nelle prossime due settimane e mezzo la navicella Juice dispiegherà i suoi bracci robotici con preziosi strumenti e le sue antenne, che studieranno l’ambiente di Giove e il sottosuolo delle sue lune ghiacciate.
La missione ed il viaggio di Juice dureranno otto anni, duranti i quali assisteremo a quattro sorvoli assistiti dalla gravità, sia sulla Terra che su Venere. Questi passaggi ravvicinati daranno alla navicella la spinta necessaria per lanciarsi verso il Sistema Solare esterno. Il primo sorvolo avverrà nell’aprile 2024 quando Juice eseguirà una spinta gravitazionale assistita Luna-Terra, ovvero un sorvolo della Luna a cui seguirà, dopo solo un giorno e mezzo, un sorvolo della Terra.
Il veicolo spaziale è stato progettato nei minimi dettagli per compiere tutti i suoi passaggi e le fasi più delicate della missione. Appositi scudi proteggeranno l’elettronica sensibile del veicolo spaziale dai mostruosi livelli di radiazioni nel sistema di Giove. L’isolamento multistrato manterrà le temperature interne stabili mentre esternamente raggiungeranno dai 250ºC durante il sorvolo di Venere ai -230ºC su Giove.
Come spiega Ignacio Tanco, responsabile delle operazioni del veicolo spaziale Juice dell’ESA, con “centinaia di milioni di chilometri dalla Terra e alimentati solo da una scheggia di luce solare, guideremo Juice attraverso 35 sorvoli delle lune oceaniche di Giove per raccogliere i dati necessari per portare gli scienziati più vicini che mai a queste avvincenti destinazioni”.
Angela Dietz, vice responsabile delle operazioni del veicolo spaziale dichiara invece che “siamo pronti a guidare una delle missioni più complesse che l’ESA abbia mai condotto verso avventure nel sistema gioviano. Dai sorvoli delle lune di Giove per un periodo di due anni e mezzo, all’immensa sfida di cambiare la rotta passando dall’orbita dall’enorme Giove all’orbita di Ganimede, risolveremo sfide al controllo della missione che non sono mai state affrontate prima.”
Ganimede, una luna gioviana più grande di Mercurio, è infatti il principale obiettivo scientifico di Juice. La navicella spaziale trascorrerà circa nove mesi osservando la luna orbitandole attorno. L’interesse verso questa luna del gigante gassoso risiede in una sua particolare caratteristica. È infatti l’unica luna del Sistema Solare a generare il proprio campo magnetico. Solo altri due corpi solidi generano un campo magnetico come quello di Ganimede, ovvero Mercurio e la nostra Terra.
Si crea così una sorta di mini “bolla magnetica” situata all’interno di quella più grande generata dallo stesso Giove, ed i due campi interagiscono in modi molto complessi. Sarà quindi Juice a rivelare i dettagli della struttura interna di Ganimede, permettendoci così di capire in che modo il suo nucleo è in grado di generare e mantenere un campo magnetico. Questa sarà la chiave per capire l’evoluzione di questa particolare luna e le conseguenze per una sua eventuale abitabilità.
Come afferma dunque Olivier Witasse, scienziato del progetto Juice dell’ESA “il tesoro scientifico che verrà restituito avrà senza dubbio implicazioni di vasta portata su come comprendiamo il nostro Sistema Solare e se vi siano luoghi potenzialmente abitabili oltre la Terra. (…) A sua volta, questa conoscenza ci renderà più ricchi, imparando di più su noi stessi, le nostre origini e il nostro posto nell’Universo.”
Ph. Credit: ESA (riconoscimento: ATG Medialab)
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