Uno studio sul killi turchese africano, una specie di pesci d’acqua dolce molto diffusa in Africa, ha rivelato i segreti di un fenomeno biologico che incide sullo sviluppo della vita embrionale. Scoperte come queste avrebbero infatti il potenziale per poter essere applicate in medicina come possibile agente di contrasto dell’invecchiamento umano. Specie come il killi possono infatti calarsi in uno stato di “sospensione vitale”, nota come diapausa; si tratta di un meccanismo biologico utile all’embrione, che arresta il processo di invecchiamento per aiutare l’organismo a sopravvivere in ambienti estremi.
Una ricerca pubblicata sulla rivista accademica Science ha infatti scoperto che gli embrioni mettono in pausa funzioni biologiche come la crescita cellulare e lo sviluppo di organi per mesi se non addirittura anni, senza alcuna compromissione del successivo percorso di crescita, della fertilità e della durata della vita degli adulti. Comprendere i meccanismi alla base della diapausa potrebbe costituire un insieme di conoscenze molto utili nel trattamento delle malattie legate all’invecchiamento e persino nella conservazione degli organi umani.
“La natura ha messo a punto modi per mettere in pausa il tempo, in un certo senso“, ha dichiarato Anne Brunet, genetista della Stanford University. La ricerca ha dimostrato che i geni coinvolti nella proliferazione cellulare e nello sviluppo degli organi vengono disattivati durante la diapausa embrionale nel killi turchese africano. Lo studio ha scoperto che una proteina chiamata CBX7, che sembra esse prodotta in grandi quantità durante la diapausa, ha svolto un ruolo centrale nella regolazione dei cambi genetici. La manipolazione di questa proteina potrebbe essere possibile e forse in grado di alterare il processo di invecchiamento, hanno dichiarato i ricercatori.
“Pensiamo che studiare il processo della diapausa embrionale possa fornire una comprensione fondamentale di come le cellule e i tessuti possono essere conservati per lunghi periodi di tempo“, ha detto Brunet. “Poiché le cellule e i tessuti degenerano con l’avanzare dell’età, si può ipotizzare che la comprensione di questo meccanismo possa essere utile per identificare strategie utili a preservare meglio tessuti e organi umani“.
Per la verità, un meccanismo biologico simile è stato scoperto anche tra le larve di vermi nematodi, animali che possono anche arrestare lo sviluppo e l’invecchiamento di fronte a condizioni ambientali estreme o in mancanza di cibo. Tuttavia, gli invertebrati come i nematodi mancano di molte delle caratteristiche alla base del processo di invecchiamento che sono invece comuni in molti altri animali, come un sistema immunitario adattivo. Si stima infatti che esistano, ad oggi, più di 130 specie di mammiferi in grado di mettere in atto una qualche forma di diapausa.
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