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La didattica a distanza mette a rischio la privacy dei docenti

La didattica a distanza, resasi necessaria dopo lo scoppio della pandemia e reintrodotta con la seconda ondata, suscita più di qualche perplessità ed è oggetto di non pochi dibattiti. Il problema principale riguarda la privacy, non tanto quella degli studenti – molti dei quali non si preoccupano minimamente di difenderla – ma quella degli insegnanti. Spesso gli studenti sono portati a registrare le lezioni per poi rivederle o perfino condividerle in gruppi di WhatsApp, specialmente quando il povero prof commette qualche gaffe o, magari, quando il simpatico micione ruba la scena. La stessa cosa accade con i messaggi audio, che i malandrini registrano a insaputa del docente e poi condividono solo per burlarsi di lui.

 

Didattica a distanza: registrare le lezioni è consentito, diffonderle senza autorizzazione è proibito

Nel 2016 il Garante della privacy pubblicò un vademecum in cui specificava la possibilità di registrare la lezione, ma soltanto per uso personale, ad esempio per rivederla in un momento di studio individuale. Il Garante aggiungeva la possibilità per le scuole di proibire l’uso dei registratori e, di conseguenza, la registrazione delle lezioni. Nel caso in cui gli studenti volessero diffondere la registrazione tramite WhatsApp o su Internet, il vademecum dispone che è obbligatorio metterne al corrente le persone interessate e chiederne esplicitamente il consenso alla divulgazione.

Questo per evitare il ripetersi di situazioni incresciose. Non molto tempo fa un gruppo di alunni di un liceo ha registrato un video della lezione di matematica, includendo anche una conversazione telefonica riservata del professore dai toni quantomeno coloriti. Gli studenti hanno estrapolato il buffo siparietto dal resto della lezione e, per burla, si sono dilettati a inviarlo ad altri ragazzi che frequentano altre scuole. I giovani erano forse del tutto ignari che un simile comportamento, fermo restando l’errore del docente, è una palese violazione della privacy nonché un’umiliazione per la persona che la subisce e può comportare conseguenze sia civili che penali.

Per questo motivo, nonostante la didattica a distanza sia momentaneamente necessaria, sarebbe forse opportuno adottare dei sistemi che impediscano la registrazione delle lezioni da parte degli alunni, magari sostituendola con videolezioni da presentare al momento opportuno.

Ph. credits: Foto di mmi9 da Pixabay

Gloria Fiorani

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