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La grande anticonformità: una teoria spiega la roccia mancante dalla crosta terrestre

Studiando la terra sotto i nostri piedi i geologi sono riusciti a risolvere diversi misteri, a mettere in ordine cronologico i diversi eventi che si sono susseguiti nel corso della vita del nostro pianeta. Ovviamente non si conosce ancora tutto e uno dei più grandi vuoti a cui gli esperti sono andati incontro prende il nome di La grande anticonformità. Quest’ultima consiste nella scomparsa di grande pezzi di roccia dalla crosta terrestre che per i geologi è come un buco temporale nella storia.

Si tratta di una discontinuità nel registro sedimentario e una nuova teoria proposto in ambito scientifico sta indicando una preciso colpevole per tutto questo. C’è stato un tempo in cui la Terra era completamente ricoperta di ghiaccio e in quel momento potrebbero esserci stati degli sconvolgimenti geologici che hanno causato fratture come quelle del Grand Canyon o simili.

 

Roccia e ghiaccio

Lo studio sostiene che grandi quantità di roccia a livello globale sono stati strappati via dalla loro posizione iniziale. Il dottor Brenhin Keller del centro di Geochronologia di Berkeley ha cercato di quantificare la roccia mancante e il risultato è abbastanza sorprendente. Il calcolo è di 1 miliardo di chilometri cubici di terreno mancante in più rispetto a quello che si pensava finora risalente al periodo pre-Cambriano.

Nell’epoca nota come Fanerozoica ci fu un’erosione eccessiva dei materiali rocciosi che con l’arrivo delle grandi glaciazioni hanno creato enormi squarci nella crosta terrestre. Con i successivi cicli ci fu un trasporto dei materiali verso gli oceani creando quella che come detto poc’anzi è nota come La grande anticonformità; uno degli esempi più lampanti è il caratteristico aspetto della Groenlandia.

Giacomo Ampollini

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