La retina posta all’interno dell’occhio tende ad invecchiare di pari passo con il resto del nostro organismo, innescando un lento degrado della vista che può diventare molto serio durante la terza età. Un nuovo studio ha però scoperto una soluzione promettente per rallentare o addirittura invertire questo declino, impiegando una comune luce rossa. Secondo i ricercatori, ci vogliono solo pochi minuti di esposizione al giorno a questo tipo di luce per sperimentare i primi effetti positivi.
La maggior parte degli studi che coinvolgono vista e luce ruotano attorno alla luce blu e al suo potenziale impatto negativo sulle cellule della retina, che può condurre alla perdita della vista nel tempo. Questo nuovo studio, portato avanti dallo University College di Londra, si concentra invece sulla luce rossa e sui suoi potenziali effetti terapeutici sul degrado visivo. L’invecchiamento della retina ha un impatto decisivo su soggetti di ogni età, ma diventa particolarmente problematico per gli anziani.
Secondo i ricercatori, l’invecchiamento della retina inizia intorno all’età di 40 anni nell’uomo e procede più velocemente di altri organi del corpo, a causa dell’elevato fabbisogno energetico delle cellule e della densità mitocondriale. Man mano che diminuisce la quantità di energia disponibile per queste cellule, diminuisce anche la funzionalità dei fotorecettori. Raggiunti i 65 anni di età, la vista potrebbe quindi già essere notevolmente calata a causa di questo naturale processo di invecchiamento. Tuttavia, la terapia a luce rossa può aiutare a rallentarlo e correggerlo.
Sulla base di studi precedenti che hanno coinvolto in primis i topi, la nuova ricerca ha testato gli effetti di questa luce sugli occhi umani. Lo studio ha coinvolto 12 uomini e 12 donne dai 28 ai 72 anni, che al momento dello studio non avevano patologie oculari. Dopo il test, i partecipanti hanno ricevuto una torcia a LED che aveva un raggio di luce rosso intenso. Ai partecipanti è stato chiesto di fissare questa luce per tre minuti al giorno per due settimane: sebbene i partecipanti più giovani non abbiano riscontrato sostanziali cambiamenti, i volontari più anziani hanno invece avuto “miglioramenti significativi”.
Alcuni partecipanti hanno fatto registrare un aumento fino al 20% della loro capacità di rilevare i colori, in particolare le tonalità blu, più vulnerabili ai danni nel tempo. La luce rossa agisce come se “ricaricasse” l’energia delle cellule della retina, aumentando di conseguenza l’accuratezza della vista. Il trattamento potrebbe addirittura essere condotto in totale autonomia in casa, dal momento che fonti di luce rossa sono reperibili tranquillamente in commercio a prezzi decisamente accessibili.
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