La missione dell’India che prevedeva l’atterraggio di un rover sulla superficie della Luna è stata interrotta a causa di un problema tecnico non meglio specificato meno di un’ora prima del decollo, inizialmente previsto per lunedì. La missione lunare, chiamata Chandrayaan-2, che significa “veicolo lunare” in sanscrito, sarebbe stata la prima per il paese, che sta investendo molto nell’industria spaziale. Solo tre paesi infatti (gli Stati Uniti, l’ex Unione Sovietica e la Cina) sono riuscite a completare con successo un allunaggio.
Ma solo 56 minuti prima del decollo previsto dal Satish Dhawan Space Center a Sriharikota, nello stato dell’Andhra Pradesh, l’Indian Space Research Organization (ISRO) ha annullato la missione, “come misura di precauzione“. Una nuova data di lancio sarà annunciata prossimamente, ha aggiunto l’agenzia. La missione era stata annunciata come un passo significativo per l’India. Il paese punta a trasformarsi in una vera e propria “potenza spaziale globale” e nel 2022 manderà i suoi primi astronauti nello spazio.
La missione interrotta arriva quasi 50 anni dopo la storica impresa dell’Apollo 11, che spedì il primo essere umano sulla Luna. Chandrayaan-2, che pesa 3,8 tonnellate e trasporta 13 carichi utili, avrebbe dovuto impiegare circa due mesi per raggiungere la Luna, dove si sarebbe posizionata in un’orbita circolare a circa 100 chilometri sopra la sua superficie. La missione si fondava su tre elementi principali: un orbiter lunare, il lander e un rover, tutti sviluppati dall’ISRO.
Una volta in orbita, il lander (chiamato Vikram, dal nome del pioniere del programma spaziale indiano Vikram Sarabhai) doveva separarsi dall’orbiter e atterrare dolcemente sulla superficie lunare vicino al suo Polo Sud intorno al 6 settembre. Ci si aspettava che un rover di nome Pragyan (saggezza) raccogliesse campioni minerali e chimici per esaminare la composizione della superficie lunare. Nel corso dell’anno successivo, l’orbiter avrebbe mappato la superficie lunare e studiato l’atmosfera esterna della Luna.
Oltre a coincidere con il 50° anniversario dello sbarco sulla Luna, il lancio abortito arriva nel momento in cui altre agenzie spaziali stanno rivalutando l’idea di inviare umani sulla Luna e su Marte. La NASA ha peraltro promulgato un piano per riportare gli astronauti americani sulla Luna entro il 2024, la Cina è impegnata a costruire la propria stazione spaziale e la Russia ha recentemente annunciato l’intenzione di inviare turisti nello spazio entro i prossimi due anni.
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