I ricercatori hanno scoperto sulla Luna delle cicatrici dovute alle “scottature solari”, create dalle particelle solari, spinte dai venti solari attraverso lo spazio fino al nostro satellite. Le regioni più chiare indicano delle aree dove la Luna è naturalmente protetta dalle pericolose radiazioni solari, e non sono quindi bruciate dal Sole.
I segni scuri sulla Luna, sono creati dall’interazione tra il vento solare e la superficie lunare, mentre le zone bianche rappresentano le zone protette dalle radiazioni solari, grazie al magnetismo lunare.
Gli scienziati della NASA sperano che studiando queste aree si possa trovare un modo per proteggere gli astronauti, dalle potenti radiazioni solari, durante le esplorazioni lunari. Le aree in cui la Luna è naturalmente protetta, potrebbero essere utilizzate come zone sicure di atterraggio per le missioni sul nostro satellite. Potrebbero essere usate anche come punti in cui stabilire delle colonie permanenti.
A differenza della Terra, la Luna non è totalmente circondata da un campo magnetico che possa proteggere tutte le specie viventi. Presenta invece delle macchie localizzate di cambio magnetico. Come ha affermato John Keller del Goddard Space Flight Center della NASA, lo scopritore dei modelli, ha affermato: “Questi modelli, noti come vortici lunari, appaiono quasi dipinti sulla superficie della luna. Sono unici; abbiamo notato queste caratteristiche solo sulla Luna e la loro origine è rimasta un mistero sin dalla loro scoperta”.
Sulla base della loro osservazione, gli scienziati NASA, hanno creato dei modelli computerizzati per capire come lo scudo magnetico della Luna, interagisca con i venti solari, creando questi schemi vorticosi. Questi nuovi modelli hanno rivelato che il campo magnetico, genera un forte campo elettrico, quando il vento solare tenta di attraversarlo. La differenza di potenziale di parecchie centinaia di Volt che si crea in questo modo, riesce a deviare e rallentare le particelle solari.
Sulla Terra il flusso di metallo liquido nel nucleo esterno e la sua rotazione provocano correnti elettriche che creano un forte campo magnetico su tutto il pianeta. Sulla Luna invece i campi magnetici, sono creati da rocce magnetizzate vicino sulla superficie, che creano piccoli “punti” magnetici che possono estendersi da centinaia di metri a centinaia di miglia.
Il dott. Andrew Poppe, scienziato presso il Laboratorio di Scienze Spaziali dell’Università della California, esegue delle ricerche sui campi magnetici superficiali della Luna utilizzando i dati della missione ARTEMIS della NASA. Secondo Poppe i campi magnetici presenti in alcune regioni della Luna agiscono localmente come protezione solare. L’ipotesi principale è infatti che i campi magnetici impediscano a una parte del vento solare di raggiungere la superficie lunare.
Secondo gli scienziati della NASA, studiare i meccanismi di protezione della Luna, potrebbe aiutare nella scelta del luogo della prossima missione NASA sul nostro satellite. I campi magnetici non fornirebbero sufficiente protezione agli astronauti. Tuttavia gli scienziati pensano che, studiando la struttura di queste zone, si potrebbe far progredire la tecnologia che protegge gli astronauti dalle implacabili radiazioni solari.
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