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La malaria non sarà sconfitta in tempi brevi, avverte l’OMS

La malaria non potrà essere sconfitta in tempi brevi, anche se una cura è ad oggi realizzabile, dicono gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’OMS rimane impegnata nella sua “crociata” contro questa malattia, al fine di eliminarla completamente dalla faccia del pianeta, ribadisce attraverso le dichiarazioni del dottor Pedro Alonso, direttore del programma di cura globale contro la malaria.

Ma gli esperti hanno sottolineato con forza il dovere di impedire il dilagare di altre epidemie di malaria, così come è accaduto in passato. Il primo programma globale di eradicazione della malaria dell’OMS, durato dal 1955 al 1969, ha liberato diversi paesi dalla malattia, ma non ha avuto applicazione nell’Africa sub-sahariana, che ad oggi risulta la regione più colpita al mondo. “La mancanza di un protocollo di cura ha portato ad un senso di sconfitta, di negligenza nei controlli e all’abbandono della ricerca di nuovi farmaci e trattamenti“, ha affermato l’OMS nella sua nota.

 

La malaria continua a colpire incessantemente le regioni dell’Africa sub-sahariana

La revisione sulla situazione della malaria nel mondo è stata commissionata nel 2016 al fine di studiare in che modo sarebbe possibile sconfiggerla in maniera definitiva. Tuttavia, anche nella visione più ottimistica possibile, affrontiamo un tipo di malattia che molto difficilmente potrà essere debellato una volta per tutte. “Utilizzando le conoscenze attuali, avremo ancora 11 milioni di casi di malaria in Africa nel 2050“, afferma l’OMS. “In queste circostanze, è impossibile stabilire una data limite per l’eradicazione della malaria e formulare un piano operativo affidabile“.

La resistenza ai farmaci del parassita della malaria ha reso più difficile trattare i pazienti già infetti e i nuovi vaccini sono risultati efficaci solo nel 40% dei casi, ha affermato Alonso. “Il vaiolo, ad esempio, era trattato con un vaccino sicuro ed efficace“, ha detto. “Lo stesso vale per la poliomielite, oggi molto vicina all’eradicazione. Le moderne tecnologie ci hanno permesso di compiere enormi progressi in campo medico negli ultimi 15 anni, ma sono ben lungi dall’essere una panacea contro tutte le malattie“.

 

C’è bisogno di grandi investimenti e di fiducia verso le istituzioni e i medici chiamati a contrastare il diffondersi della malattia

La nostra priorità ora dovrebbe essere quella di stabilire le basi per un futuro sforzo di eradicazione, proteggendoci dal rischio del fallimento che porterebbe allo spreco di ingenti somme di denaro, frustrando allo stesso modo tutti i soggetti coinvolti, i governi nazionali e i medici, causando un mancanza di fiducia nella capacità della comunità sanitaria globale di liberare il mondo da questa malattia“, continua l’OMS nel suo rapporto.

Negli ultimi due anni i progressi si sono infatti arrestati. L’OMS chiede un grande investimento, di circa 34 milioni di dollari, per aumentare gli interventi per i prossimi 11 anni e una forte leadership politica al fine di garantire assistenza sanitaria a prezzi accessibili nei paesi colpiti. Sono inoltre necessari dati più precisi sulla trasmissione della malaria e strumenti più affidabili per controllare le zanzare e proteggere e curare le persone nelle regioni più colpite.

Nello Giuliano

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