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La mielina potrebbe essere rigenerata, dando una speranza ai malati di sclerosi multipla

La mielina è una sostanza che forma una guaina protettiva, un isolamento e un rivestimento protettivo intorno alle fibre nervose. La mielina è vitale al funzionamento normale del sistema nervoso in quanto trasmette segnali elettrici tra le cellule. Dopo tanti anni, gli scienziati hanno sviluppato un composto che favorisce la ricostruzione della guaina intorno alle cellule nervose danneggiate, come avviene nella sclerosi multipla (SM).

Dopo aver sperimentato il composto sui topi, i ricercatori dell’Oregon Health & Science University vogliono iniziare una verifica su una rara popolazione di scimmie macaco presso l’Oregon National Primate Research Center dell’OHSU, che sviluppano una malattia simile alla SM dell’uomo. “Penso che sapremo tra circa un anno se questo è il farmaco giusto da provare negli studi sull’uomo”, ha affermato l’autore Larry Sherman, professore OHSU nella Divisione di Neuroscienze. In quello studio, gli scienziati hanno scoperto che una molecola chiamata acido ialuronico (HA), si accumula nel cervello dei pazienti con SM.

Inoltre, gli scienziati hanno visto che l’accumulo di HA, impedisce la maturazione delle cellule oligodentrociti che producono mielina. Il danno alla mielina è associato a SM, ictus, lesioni cerebrali e alcune forme di demenza come il morbo di Alzheimer. In collaborazione con Stephen Back, prof. di pediatria presso la School of Medicine della OHSU, Sherman ha scoperto che i frammenti di HA generati dalle ialuronidasi inviano un segnale agli oligodendrociti immaturi per non attivare la mielina. La sfida era sviluppare un composto che neutralizzasse la ialuronidasi nei pazienti con SM e altre malattie neurodegenerative, ripristinando così la capacità delle cellule progenitrici di maturare in oligodendrociti che producono mielina.

 

Un flavonoide potrebbe sconfiggere la sclerosi multipla

Un flavonoide modificato, una classe di sostanze presenti nella frutta e nella verdura, sembra avere le qualità per sviluppare un farmaco. Il composto, chiamato S3, inverte l’effetto dell’HA nel limitare la crescita degli oligodendrociti e promuove la rimielinizzazione funzionale. L’autore principale Weiping Su, scienziato senior nel laboratorio Sherman, ha dedicato anni di intensa ricerca per fare la scoperta.

“Non sta solo rigenerando la mielina, ma sta causando la frammentazione degli assoni a una velocità molto più elevata”, ha detto Sherman. “È esattamente quello che speravamo”. La fase successiva della ricerca prevede la sperimentazione e il potenziale perfezionamento del composto sulle scimmie macaco che portano una versione naturale della sclerosi multipla chiamata encefalomielite giapponese del macaco.

Paola Tammaro

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