La Nebulosa Teschio, immortalata dal Very Large Telescope dell'European Southern Observatory, è uno spettacolo inquietante modellato da uno strano sistema a tre stelle. (Credito immagine: Osservatorio europeo meridionale)
Proprio ad Hollween, grazie al Very Large Telescope in Cile, l’European Southern Observatory (ESO) ha catturato una nuova, meravigliosa ed inquietante immagine della Nebulosa Teschio, la misteriosa nebulosa che somiglia molto ad un teschio che fluttua nello spazio.
La nuova immagine è stata scattata utilizzando il FOcal Reducer e lo spettrografo 2 a bassa dispersione, o FORS2, montato su Antu, uno dei telescopi del VLT all’Osservatorio del Paranal, e ci mostra la Nebulosa Teschio in tutto il suo splendore.
Questa nebulosa, il cui nome ufficiale è NGC 246, si trova a circa 2.100 anni luce di distanza dal Sole, nella costellazione della Balena. Si tratta di una nebulosa planetaria piuttosto estesa e brillante, isolata e dunque facile da individuare. Il disco della Nebulosa Teschio è irregolare e mostra le tracce di una struttura ad anello. La stella centrale è di dodicesima magnitudine ed il diametro reale della nebulosa che ha creato è di circa 6 anni-luce.
Come ha dichiarato l’ESO, la Nebulosa Teschio è la prima nebulosa planetaria conosciuta con un triplo sistema stellare gerarchico al centro. NGC 246 è infatti composta da una coppia di stelle le cui orbite sono strettamente legate tra loro e ad una terza stella esterna. La nebulosa è composta dalle polveri residue di una colossale esplosione stellare, durante la quale una stella simile al sole ha espulso i suoi strati esterni, morendo in modo spettacolare in una nana bianca luminosa.
Questa nana bianca brillante è una delle due stelle che possono essere osservate al centro di NGC 246. L’altra stella della coppia è invece una nana rossa tenue che non può essere purtroppo osservata nella nuova immagine dell’ESO. Queste due stelle orbitano l’una intorno all’altra in un sistema binario, che a sua volta orbita attorno ad una terza stella, che si trova ad una distanza dalle due stelle di 1.900 volte maggiore rispetto allo spazio tra la Terra e il Sole.
Ph. Credit: ESO – European Southern Observatory
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