Ormai è nel pensiero comune che le sigarette elettroniche siano meno dannose per la salute rispetto alle sigarette normali. Negli ultimi anni questo ha spinto molte persone a passare alla sigaretta elettronica, rendendola quasi di moda tra giovani e giovanissimi. Vi si è creato attorno un giro di affari di miliardi di dollari.
Dagli studi emerge però un dato preoccupante che riguarda i rischi per la saluti dovuti all’uso di questi dispositivi per il fumo.
Fumare attraverso l’uso di questi apparecchi è ormai così diffuso da aver portato alla nascita di un suo neologismo, ovvero “svapare”, il termine che indica l’atto del fumare la sigaretta elettronica.
L’industria dello “svapo”, ha fatto leva sulla mancanza di studi approfonditi riguardo gli effetti della sigaretta elettronica sulla salute. Questo ha contribuito alla sua diffusione, diffondendo il pensiero che contenendo meno sostanze tossiche, non sia dannosa per la salute. Ma meno non vuol dire privo.
Non è neanche detto che aiuti a combattere la dipendenza, infatti semplicemente questa si trasferisce dalla sigaretta tradizionale a quella elettronica. È sorta di conseguenza una nuova categoria di fumatori, quelli dipendenti dai nuovi sapori del fumo. Non più solo tabacco, ma fragola, cocco e pesca e, perché no, persino mojito.
Secondo uno studio dell’Università di Birmingham, il liquido necessario per la vaporizzazione, produce citochine infiammatorie. Queste sostanze potrebbero portare, nel corso degli anni, ad avere problemi cardiaci.
In un altro studio, mostrato alle Scientific Sessions dell’American Heart Association, viene mostrato come le sigarette elettroniche, al pari di quelle normali, provochino una diminuzione della produzione di ossido nitrico (NO) da parte delle cellule endoteliali, il che conduce a danni cardiaci.
L’ossido nitrico, agendo sull’endotelio dei vasi sanguigni, provoca vasodilatazione, aumentando il flusso sanguigno. Di conseguenza una minore produzione di NO, può portare ad una diminuzione del flusso sanguigno. Questo è il motivo principale per cui i fumatori soffrono di malattie.
Come conferma la dott.ssa Leila Mohammadi, ricercatrice principale di quest’ultimo studio, lo “svapo” non è quindi così più sicuro rispetto alle sigarette. “Abbiamo dimostrato che il siero del sangue di chi fuma sigarette elettroniche, ha effetti dannosi simili a quelli di chi fuma sigarette tradizionali, sulle funzioni delle cellule endoteliali. Questo effetto influisce negativamente sulle arterie e sulla salute cardiovascolare”.
Per il prof. di medicina, Aruni Bhatnagar, dell’Università di Louisville, l’industria del tabacco ha comunque interesse nel promuovere l’uso di sigarette elettroniche. Tutti i grandi del tabacco, hanno infatti una sezione che si occupa di sigarette elettroniche. Ne sono un esempio RJ Reynolds, della British American Tobacco (BAT), e la Altria (la ex Phillip Morris).
Quindi nell’era della tecnologia, anche le sigarette sono elettroniche, e non si può di certo affermare che non siano affatto dannose per la salute. Se proprio vogliamo aspirare qualcosa di fresco, meglio una passeggiata in montagna.
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