Le malattie al mondo sono tantissime e molto variegate. Esistono malattie di bassa gravità e frequenti, come per esempio l’influenza classica, altre di modesta gravità ma meno frequenti, come per esempio epatiti, rosolia, varicella, morbillo ecc, ed altre con importante gravità per la salute e molto rare al mondo.
Una di queste è la SLA, la sclerosi laterale amiotrofica, una malattia degenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni nel cervello e nel midollo spinale, che si occupano del movimento muscolare volontario, quindi compromettendo arti, il parlare, il degluttire, il muoversi in generale ecc.
La SLA è una malattia abbastanza rara, in Italia sono colpite solo 5000 persone. Purtroppo, non esiste una cura specifica né un trattamento, nonostante le numerose ricerche e studi.
Recentemente, l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino in collaborazione con il National Institutes of Health di Bethesda negli Stati Uniti, hanno condotto una ricerca in merito e scoperto un interessante particolare. Infatti, sono stati scoperti alcuni fattori di rischio e di protezione verso la malattia, come per esempio l’alimentazione, l’attività fisica, il fumo, il colesterolo.
Nello specifico, quest’ultimo, come ben sappiamo, si divide il colesterolo HDL buono e colesterolo cattivo LDL. Quest’ultimo rimane spesso ancorato nelle pareti delle arterie, causando varie aterosclerosi. Lo studio, condotto su oltre 20.000 casi, ha dimostrato come le LDL, le lipoproteine a bassa densità, sono un fattore di rischio importante per la SLA. Inoltre, anche il fumo ed un’eccessiva attività fisica sono fattori di rischio, mentre un’attività fisica moderata e maggiori livelli di istruzione sono fattori protettivi.
Queste scoperte sulle cause e sui fattori di rischio per la SLA permetteranno anche di sviluppare nuovi interventi terapeutici di precisione, cioè specifici per gruppi definiti di pazienti.
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