Anni addietro, quando l’accesso a Internet era ancora un lusso riservato a pochi, la connessione dial-up dominava la scena, con i suoi toni gracchianti e la velocità che faceva impazzire anche l’utente più paziente. Questa tecnologia, però, fu presto sorpassata quando sul mercato fecero la loro comparsa le tariffe ADSL, cioè offerte che portavano a casa delle persone una tecnologia che avrebbe rivoluzionato per sempre le loro abitudini: l’Asymmetric Digital Subscriber Line, meglio noto come ADLS.
Era il 1998, l’anno in cui la velocità di connessione raggiungeva standard ben più moderni e portava a casa delle persone la possibilità di caricare pagine web in un batter d’occhio: una vera e propria rivoluzione.
L’ADSL si fondava su una struttura asimmetrica, cioè caratterizzata da una velocità di download maggiore di quella di upload: la soluzione perfetta per la maggior parte degli utenti che scaricavano più dati di quanti ne inviassero. Grazie all’ADSL, in pratica, il mondo divenne improvvisamente più connesso.
Questa tecnologia stata sviluppata principalmente da un gruppo di ricercatori e ingegneri nel campo delle telecomunicazioni. Tra i contributi chiave c’è quello di John Cioffi, ingegnere elettronico ancora vivente coinvolto in prima persona nello sviluppo delle tecnologie xDSL e nella standardizzazione dell’ADSL.
Nel corso degli anni questa tecnologia è stata oggetto di continui miglioramenti per aumentare le sue prestazioni; ADSL2 e ADSL2+, a tal proposito, sono le versioni avanzate con cui vennero implementati profili di velocità maggiori.
La velocità di connessione, tuttavia, è fortemente influenzata dalla distanza fisica tra l’utente e la centrale telefonica. Questo significa che a una maggiore distanza, la velocità può diminuire in modo significativo e, quindi, per ovviare a tale problema, le aziende hanno investito, negli anni, nel potenziamento dell’infrastruttura di rete.
Questo è avvenuto sino all’avvento delle connessioni a banda larga e alla fibra ottica, innovazioni che hanno sconvolto, ancora una volta, il mondo Internet portando in casa delle persone l’ultra-velocità.
In molte aree del Paese, come testimonia la mappa AGCOM, l’ADSL è estremamente diffuso e ben radicato mentre la fibra sta vivendo un momento di forte sviluppo, grazie anche agli investimenti del Governo per il potenziamento della BUL (Banda Ultra Larga). Il fatto che le istituzioni abbiano ruoli da stakeholder nello sviluppo delle reti ICT è il segnale importante di un forte cambiamento rispetto al passato: oggi internet è considerato fondamentale per lo sviluppo di una nazione.
L’ADSL è una tecnologia di accesso a Internet che sfrutta le infrastrutture telefoniche esistenti: è progettata per trasmettere dati tramite il doppino in rame, originalmente concepito per il trasporto di segnali vocali analogici.
Il funzionamento dell’ADSL riguarda la suddivisione delle frequenze disponibili sulle linee telefoniche: le più basse sono destinate alle chiamate vocali, mentre quelle più alte sono allocate alla trasmissione di dati per il servizio Internet. Ciò permette di utilizzare contemporaneamente la stessa linea telefonica per telefonare e navigare online.
Questa tecnica, nota come modulazione, si basa sul Discrete Multi-Tone (DMT), cioè la funzione che divide il canale di trasmissione in diverse sotto-portanti, ciascuna incaricata di trasportare dati digitali specifici.
L’ADSL, in conclusione, rappresenta una pietra miliare nella storia dell’accesso a Internet. Il suo merito è quello di aver portato, nelle case di molte persone, la libertà di navigare di cui si gode oggi. La sua storia ci ricorda quanto velocemente evolvano le tecnologie e come l’accesso a Internet, una volta considerato appannaggio di pochi, sia diventato un elemento essenziale per tutti.
Foto di Stephen Phillips – Hostreviews.co.uk su Unsplash
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