Potrebbe essere stata la lettura delle opere di un filosofo scozzese del XVIII secolo, ad ispirare la teoria della relatività di Albert Einstein. Questo è quello che è emerso da una lettera, scoperta all’Università di Edimburgo. Dallo scritto sembra che Einstein avesse studiato il Trattato della Natura Umana di David Hume, poco prima di proporre la Teoria della Relatività.
Secondo la teoria di Einstein la velocità della luce è costante, anche se l’osservatore accelera o rallenta, il che suggerisce che lo spazio ed il tempo non siano costanti. Tuttavia fu per primo Hume a chiedersi se lo spazio ed il tempo fossero in qualche modo fissati, e se fossero indipendenti l’uno dall’altro.
Nel suo Trattato della Natura Umana, del 1738, Hume afferma che “l’obiezione principale contro ogni ragionamento astratto deriva dalle idee di Spazio e Tempo. Queste, nella vita tutti i giorni, posso apparire chiare e comprensibili, ma se vagliate dal controllo profondo della scienza… appaiono piene di assurdità e contraddizione”.
Nella lettera, scritta da Einstein al professore di fisica viennese Moritz Schlick nel Dicembre del 1915, fu lo stesso Einstein ad ammettere che, proprio quest’opera di Hume ispirò la teoria della relatività.
In particolare nella lettera è così scritto: “(…)questa linea di pensiero ha avuto una grande influenza sui miei sforzi, sia Ernst Mach e ancora molto di più Hume, il cui trattato sulla comprensione, ho studiato con entusiasmo e ammirazione, poco prima di trovare la teoria della relatività. (…) Senza questi studi filosofici, non posso dire che la soluzione sarebbe arrivata”.
Questa lettera del 1915, è stata scoperta dal prof. David Purdie, dell’Institute of Advanced Studies dell’Università di Edimburgo.
Il prof. Purdie ha iniziato la sua ricerca di una prova del fatto che Einstein si sia ispirato ad Hume, dopo una conversazione con il rettore della Princeton University, sull’influenza degli scienziati scozzesi sul lavoro di Albert Einstein.
Secondo le ricerche di Purdie, Einsten venne in contatto con l’opera di Hume, mentre, all’età di vent’anni, lavorava all’ufficio brevetti di Berna, come impiegato. Durante quel periodo infatti il fisico tedesco, faceva parte di un gruppo chiamato The Olympic Academy, dove si discuteva di filosofia e fisica.
All’interno di questo gruppo venne a conoscenza del Trattato sulla Natura Umana del filosofo scozzese, uno scritto generalmente considerato uno dei più importanti studi filosofici mai pubblicati ed il primo a mettere in discussione Dio, ed il posto dell’uomo nel mondo.
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