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La verità sugli alberi: Leonardo da Vinci aveva torto?

La famosa “regola degli alberi” attribuita a Leonardo da Vinci, che afferma che tutti i rami di un albero, in ogni stadio della sua altezza, dovrebbero avere lo stesso spessore del tronco una volta uniti insieme, è stata una guida per migliaia di artisti in tutto il mondo per oltre 500 anni. Tuttavia, recenti studi condotti dall’Università di Bangor e dall’Università svedese di scienze agrarie (SLU) mettono in discussione la validità di questa regola.

La regola di Leonardo da Vinci considera solo lo spessore dei rami, ignorando la loro lunghezza. Gli scienziati hanno dimostrato che questa prospettiva è incompleta, poiché non tiene conto dei sistemi vascolari degli alberi, necessari per il trasporto efficiente di acqua e sostanze nutritive. Affinché l’acqua possa fluire efficacemente dall’inizio alla fine dell’albero, i canali vascolari devono mantenere una “resistenza idraulica,” cosa che modifica la proporzione tra spessore del tronco e spessore dei rami.

In effetti, gli studi moderni hanno dimostrato che la larghezza e la lunghezza dei rami riflettono meglio la struttura ramificata degli alberi rispetto al solo spessore. Questo ha portato gli scienziati a suggerire una nuova regola per rappresentare gli alberi, che incorpora sia la larghezza che la lunghezza dei rami per prevedere quali rami saranno più sottili di altri.

Questa nuova regola, basata su dimensioni bidimensionali dei rami e la loro distanza tra loro, sembra descrivere in modo più accurato la struttura degli alberi quando vengono rappresentati in due dimensioni su carta o schermi.

Tuttavia, va notato che questa nuova regola non è stata ancora testata su un’ampia gamma di alberi sempreverdi, e alcune specie potrebbero comportarsi in modo diverso. In ogni caso, questa ricerca suggerisce che la verità sugli alberi potrebbe essere più complessa di quanto Da Vinci avesse previsto e che la scienza moderna sta aprendo nuove prospettive nella rappresentazione degli alberi.

Foto di Arnaud Mesureur su Unsplash

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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