ne Abbiamo sempre pensato che le lacrime e il pianto fossero quasi una prerogativa dell’uomo, una parte dell’espressione delle sue complesse emozioni. Ma anche nel regno animale le lacrime sono presenti e sono fondamentali per mantenerne la vista in buona salute.
Secondo un recente studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Veterinary Science, sembrerebbe infatti che le lacrime animali siano molto simili chimicamente a quelle dell’essere umano. Questo aspetto, ed il modo in cui esse si sono adattate ai diversi ambienti in cui gli animali vivono, potrebbe fornire nuovi ed interessanti spunti per curare alcune malattie dell’occhio umano.
Le lacrime sono essenzialmente composte da tre ingredienti principali: il muco, l’acqua e l’olio; uniti in un microfilm che protegge l’occhio e gli impedisce di seccarsi. Per quanto ne sappiamo solo l’essere umano produce lacrime per emotività, ma esse rimangono comunque una parte fondamentale per la la salute dell’occhio. Esse infatti lubrificano l’occhio e lo liberano dai detriti. Inoltre lo proteggono dalle infezioni e nutrono la cornea, priva di vasi sanguigni.
In questo nuovo studio i ricercatori hanno per la prima volta analizzato le lacrime di rettili ed uccelli, confrontandole poi con quelle umane. Per la ricerca, condotta da Arianne Pontes Oriá, veterinaria presso l’Università Federale di Bahia, il team ha analizzato le lacrime di caimani e altre sei specie animali, tra cui gufi, falchi e tartarughe marine.
I campioni di lacrime sono stati raccolti da 65 animali, tenuti in cattività presso un centro di conservazione, nel pieno rispetto delle norme per la protezione e la salvaguardia del benessere degli animali. Per raccogliere le lacrime sono state utilizzate delle apposite siringhe o delle strisce reattive. Attraverso poi dei kit appositamente progettati, i ricercatori hanno analizzato chimicamente le lacrime per scoprirne le concentrazioni di elettroliti e proteine.
Dall’analisi dei dati raccolti è emerso che, nonostante mammiferi, rettili e uccelli producano lacrime in modo diverso, la loro composizione chimica è sorprendentemente simile. La quantità di elettroliti è simile anche se in uccelli e rettili si ha una concentrazione leggermente maggiore. Questo probabilmente accade perché vivono in ambienti particolari come l’acqua e l’aria.
Inoltre le lacrime di barbagianni e caimani, così come quelle umane, hanno una concentrazione maggiore di proteine rispetto ad altre specie. Queste proteine sono di fondamentale importanza per mantenere stabile la superficie oculare.
Oltre alla composizione chimica, i ricercatori ne hanno analizzato anche i modelli di cristallizzazione. Da quest’analisi è emerso, come spiega Oriá, che “abbiamo trovato molte più differenze nei loro cristalli lacrimali che nella composizione composizione chimica. I cristalli delle tartarughe marine e dei caimani sono straordinariamente unici, ancora una volta, probabilmente a causa del loro adattamento agli ambienti acquatici”.
Particolari sono le lacrime delle tartarughe marine, le più spesse di tutti. Come spiega Oriá, per vivere nell’ambiente acquatico, necessito di una quantità maggiore di muco nel film lacrimale. Se quelle delle tartarughe marine non fossero così dense, sarebbero diluite dall’acqua salata, rendendole inutili.
Una maggiore conoscenza della composizione delle lacrime animali, potrebbe aiutarci nella protezione di specie a rischio, come le tartarughe marine, oltre a fornirci lo spunto per realizzare nuovi farmaci per combattere malattie oculari come la secchezza dell’occhio.
Immagine: Foto di Angelo Giordano da Pixabay
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