Il lago di Urmia (in persiano: دریاچه ارومیه) è un lago salato endoreico che si trova in Iran, a occidente del Mar Caspio ed è il maggiore dei laghi interni del paese. Un tempo aveva anche un’isola al suo interno, ma il calo delle acque l’ha oggi unita alla terraferma e allo stesso tempo ha fatto si che apparissero altre minuscole isolette rocciose che prima non esistevano.
L’elevata salinità delle sue acque implica che nel lago non viva nessun pesce, ma questo non significa che sia privo di vita e le sue acque sono di vitale importanza per fenicotteri e uccelli migratori. Proprio per questo il lago di Urmia è stato dichiarato dall’UNESCO riserva della biosfera nel 1976. Inoltre le sue particolari acque salate sono considerate curative, specialmente contro i reumatismi.
Questo lago poco profondo ha raggiunto la sua massima espansione alla fine degli anni ’90, arrivando a misurare quasi 140 km di lunghezza e 50 km di larghezza, con un volume che superava i 30 miliardi di metri cubi. Ma nel 1998 iniziò un periodo di siccità durato 5 anni, la cui combinazione con una crescente deviazione dell’acqua per l’irrigazione, ha portato il lago a ridurre drasticamente le sue dimensioni.
Una catastrofe già annunciata dal geochimico Arash Sharifi, che più di venti anni fa, iniziò a perforare il lago di Urmia per raccogliere carote di sedimenti per sondare la sua recente storia climatica. Sharifi rimase sconcertato nello scoprire che le dighe sui fiumi di alimentazione e una proliferazione di pozzi illegali avevano reso il lago “vulnerabile al collasso idrologico”. “Sono rimasto scioccato da quanto poco si sapesse del lago”, ricorda Sharifi, che rimase estasiato dalla “chimica davvero unica” delle sue acque ipersaline.
Le previsioni di Sharafi non erano affatto sbagliate e nel 2013, il volume del lago di Urmia era sceso drasticamente, esponendo le saline che hanno alimentato tempeste di polvere piene di sale. La superficie del lago Urmia, una volta 6100 chilometri quadrati, si era ridotta del 90%.
Per salvare il lago morente, il presidente iraniano Hassan Rouhani lanciò un’iniziativa di ripristino che finora è costata 1 miliardo di dollari. Sotto il governo di Rouhani, entrato in carica nel 2013, la fornitura di acqua potabile, per l’irrigazione e per usi industriali è rimasta fondamentale. Ma nel 2018 il Consiglio dei Ministri ha imposto ai manager di iniziare ad allocare un po’ d’acqua alle zone umide.
Il governo ha anche lanciato l’Urmia Lake Restoration Program (ULRP), che si è adoperato per far si che gli agricoltori imparassero ad adottare pratiche di irrigazione più efficienti e a coltivare piante che richiedessero meno acqua. Inoltre i manager dell’ULRP hanno anche iniziato una difficile lotta contro la realizzazione di pozzi illegali.
Inoltre l’ULRP ha dato il via a grandi opere di ingegneria, tra cui una diga, un tunnel e dei canali che deviano fino a 600 milioni di metri cubi di acqua all’anno dal fiume Little Zab al braccio sud del lago di Urmia. Questo, insieme alle acque reflue trattate incanalate nel lago, potrebbe aver contribuito a inondare il fondo del lago che si era prosciugato diversi anni fa.
Negli ultimi anni, le preoccupazioni riguardo il lago di Urmia sono diminuite si sono allentate, grazie alle abbondanti precipitazioni che hanno contribuito ad aumentare i livelli del lago di circa 1,5 metri. Ma sappiamo storicamente, che i periodi piovosi sono spesso seguiti da siccità e sino ad ora il 2021 si è rivelato infatti molto più secco. Questi capricci del clima rendono difficile giudicare se il programma di restauro abbia successo. Inoltre, non è chiaro se ULRP riuscirà a porre rimedio ai danni già causati dal restringimento del lago negli anni passati.
Per ora il progetto mira ad aumentare i livelli del lago di Urmia di altri 3 metri, il che, secondo i progettisti, ridurrebbe la salinità del lago e premetterebbe ai gamberi di artemia di tornare a raggiungere numeri sufficienti per il mantenimento delle popolazioni di fenicotteri.
Ora, il lago di Urmia è più forte, i livelli dell’acqua sono aumentati e la scorsa estate i fenicotteri sono stati avvistati in gran numero per la prima volta da anni. Ma alcuni esperti dubitano che il livello target del lago sarà sufficiente a diluire i depositi di sale spessi un metro, accumulati quando le strisce di fondale del lago ora sommerse si sono prosciugate diversi anni fa.
E le elezioni presidenziali iraniane di giugno potrebbero portare alla vittoria un leader meno impegnato nel restauro del lago rispetto a Rouhani, che non può candidarsi alla rielezione secondo la costituzione della nazione.
“Siamo a un punto di svolta”, afferma Somayeh Sima, specialista in risorse idriche presso la Tarbiat Modares University di Teheran, secondo cui anche sospendere i lavori di restauro per un anno o due, dice, “sarebbe pericoloso per il lago“.
Tali dibattiti tecnici potrebbero diventare discutibili a seconda del risultato delle elezioni di giugno. Con l’economia iraniana paralizzata dalle sanzioni occidentali, il prossimo presidente del paese, avrà difficoltà a indirizzare le scarse risorse verso la protezione ambientale.
Ph. Credit: Google Maps Street View
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