L’ambra è una resina fossile disponibile in ogni Paese e le cui striature ci indicano appunto il luogo geografico di provenienza. L’ambra è sempre esistita e lo possiamo affermare poiché grazie a questa abbiamo degli animali provenienti da milioni di anni fa.
Come tutte le resine l’ambra è collosa quindi poche gocce cadute sull’essere vivente che si trovava lì in quel preciso istante servono per conservare al meglio la creatura e farla pervenire ai giorni d’oggi ancora integra.
Nel 2016 un importante collezionista di fossili acquisto una lumaca imprigionata nell’ambra. Successivamente la donò al Museo Nazionale della Scozia che si impegnò a studiare il reperto.
Dai suoi studi è apparso che l’animale imprigionato era una povera lumaca di 99 milioni di anni fa. La lumaca è ancora intatta, è possibile vedere tutti i tessuti molli e studiarla nel dettaglio. Dagli studi è apparsa non una grande differenza rispetto alle lumache che conosciamo oggi. La lumaca sarebbe quindi uno di quegli esseri preistorici che è riuscita a sopravvivere per anni ai numerosi cambiamenti avvenuti nel nostro pianeta.
Dall’ambra è possibile notare ancora la testa e gli occhi della lumaca, segno di un tentativo di fuga nel momento di imprigionamento. Il corpo inoltre è teso e si nota anche una bolla d’aria attorno alla testa. Con essa è presente anche una piccola lumaca, quest’ultima meno conservata rispetto alla grande.
Il pezzo proviene dal Myanmar, paese asiatico anche noto come Birmania. Per arrivare in Europa ha fatto un grandissimo viaggio. Sicuramente vista la datazione potrebbe essere stato oggetto di scambio in qualche civiltà del passato oppure bene di ricchezza di qualche famiglia nobile.
L’ambra non solo riesce a conservare esseri viventi per milioni di anni ma anche a farceli pervenire come se il tempo non fosse passato. Grazie all’ambra e agli animali in essa intrappolati possiamo fare un bellissimo viaggio nel tempo nella biologia terrestre.
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