L’amministrazione Trump sta prendendo in considerazione una proposta di legge che ha come scopo quello di combattere il fenomeno delle sparatorie di massa, suggerendo che dispositivi come telefoni cellulari e smartwatch possano essere utilizzati per tracciare le persone con storie cliniche di problemi di salute mentale. L’idea si deve a Bob Wright, ex presidente della NBC e confidente di lunga data del presidente, che per primo ha proposto di creare un ramo di ricerca governativo, chiamato “Health Advanced Research Projects Agency” (HARPA), per affrontare questo tipo di problematiche.
Dopo il massacro di El Paso, la figlia del presidente Ivanka Trump avrebbe chiesto alla squadra assegnata ai lavori sulla proposta di trovare un modo efficiente per fermare le sparatorie di massa. Il team di Wright ha per ora messo insieme un documento di tre pagine, che collega le sparatorie di massa alle problematiche relative alla salute mentale. Questa linea di pensiero è però molto controversa, dal momento che diversi esperti ritengono che il legame tra i due fenomeni piuttosto labile.
Il documento sollecita però il governo anche a verificare se la tecnologia possa aiutare a combattere la violenza. Lo studio suggerisce che le nuove tecnologie potrebbero giocare un ruolo fondamentale nel momento in cui le persone mentalmente instabili attraversano una particolare fase di transizione che le porta a diventare violente. Marisa Randazzo, ex capo psicologa dei Servizi Segreti degli Stati Uniti, ha ritenuto la proposta “preoccupante”. Le tecnologie utili a tali scopi devono ancora essere sviluppate e, soprattutto, il monitoraggio delle persone violerebbe le loro libertà civili.
Randazzo ha dichiarato che la premessa iniziale era di per sé “imperfetta”. “Tutto ciò che sappiamo dalla ricerca suggerisce che essa sarà un buco nell’acqua, nella migliore delle ipotesi“, ha dichiarato in proposito. Il massacro di El Paso ha visto come protagonista un uomo che avrebbe agito in base a motivazioni razziste, ma l’ala conservatrice del Congresso avrebbe con insistenza suggerito che la causa sia da ricercarsi nella salute mentale. “Non voglio che le persone dimentichino che si tratta di un problema di salute mentale. Non voglio che lo dimentichino, perchè lo è“, ha detto Donald Trump a seguito dei fatti di El Paso.
“Sono le persone che premono il grilletto, non la pistola“, ha continuato Trump, facendo eco ad una parte di una discussione portata avanti dai repubblicani. Le statistiche mostrano che altri paesi, con misure di controllo più severe in materia di armi, presentano un livello molto più basso di violenze armate rispetto agli Stati Uniti. Il presidente ha poi glissato sulle domande sul controllo della circolazione delle armi da fuoco: all’epoca, evitò la domanda, spostando l’attenzione sulla chiusura degli ospedali per persone con problemi di salute mentale.
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