Anche l’India si è impegnata particolarmente per dare lustro al proprio programma spaziale. Proprio per questo, la missione che aveva come obiettivo la Luna era di particolare importanza, a livello scientifico come sempre, ma soprattutto a livello d’immagine. Purtroppo non è andato tutto liscio e il lander lunare ha fallito l’atterraggio. Da allora è stato cercato in lungo e in largo dai vari occhi puntanti nel cielo e da quelli in orbita. Niente da fare, per lo meno fino a poco giorni fa.
La NASA ha finalmente individuato i resti di parte della missione lunare indiana, la carcassa in frantumi di Vikram. L’immagine, catturata dal Lunar Reconnaissance Orbiter, mostra il luogo di schianto a quasi 600 Km dal Polo Sud della Luna. Considerato che il centro di comando indiano ha perso i contatti il 7 settembre, a trovare i resti ci sono voluti quasi tre mesi.
Come appena detto, il lander si chiamava Vikram e faceva parte della missione indiana Chandrayaan-2. Oltre al lander, dalla Terra sono partiti anche un rover chiamato Pragyaan e un orbiter; quest’ultimo è in piena attività, comunque un successo per il programma spaziale indiano. Il lancio era avvenuto il 15 luglio presso il Satish Dhawan Space Center.
Se la missione avesse avuto successo, l’India avrebbe sfiorato il podio. Sarebbe stato il quarto paese al mondo ad aver portato un lander sulla superficie lunare. I primi sono stati gli Stati Uniti, successivamente ci ha pensato l’Unione Sovietica e di recente la Cina. Di sicuro ci riproveranno.
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