L’uomo è responsabile di alcune oscillazioni che la Terra starebbe subendo nella sua rotazione. Ci sono ragioni che spiegano questi comportamenti. Gli esperti della NASA hanno capito perché l’asse di rotazione della Terra oscilla di circa 10,5 centimetri all’anno.
L’asse di rotazione della Terra ha oscillato dal 1899 di circa 10,5 centimetri all’anno. Un’inchiesta della NASA è stata ora in grado di evidenziare tre ragioni per questo comportamento. Una di queste è la fusione del ghiaccio e del conseguente innalzamento del livello del mare. Non sorprende che questo scioglimento abbia colpito in particolare la Groenlandia e questo fa del cambiamento climatico uno dei motivi principali.
Un altro dei 3 motivi è quella relativa alle masse terrestri, che si espandono verso l’alto mentre i ghiacciai si ritirano e alleggeriscono il loro carico. Infine c’è anche la colpa della rotazione lenta del mantello, lo strato intermedio del nostro pianeta.
Gli scienziati sanno da tempo che la distribuzione di massa attorno al pianeta determina la sua rotazione, proprio come il modo in cui la forma e la distribuzione del peso di una trottola determina come si muove. Inoltre, la rotazione della Terra non è perfettamente uniforme, grazie alle piccole oscillazioni nei movimenti delle stelle nel cielo notturno che sono state registrate per migliaia di anni.
Dal 1990, misurazioni basate sullo spazio hanno confermato che l’asse di rotazione della Terra oscilla pochi centimetri l’anno, di solito verso la baia di Hudson nel nord-est del Canada.
I ricercatori sapevano che una parte di questa oscillazione è stato causato da aggiustamento isostatico glaciale, un processo in corso dalla fine dell’era glaciale 16.000 anni fa.
Quando i ghiacciai si ritirano, alleviano la Terra sotto la sua massa. A poco a poco, nel corso di migliaia di anni, il pianeta risponde a questo sollievo alzandosi come una pasta (in alcuni punti sui bordi delle vecchie calotte di ghiaccio, la terra potrebbe anche crollare perché il ghiaccio l’ha costretta a salire).
Nella nuova ricerca, pubblicata nel numero di novembre di Earth and Planetary Science Letters, il coautore dello studio Erik Ivins e i suoi colleghi hanno scoperto che l’aggiustamento glaciale isostatico era responsabile solo di 3,5 centimetri di oscillazione dell’asse per anno. Quello era solo circa un terzo dell’oscillazione – 10,5 cm – osservata ogni anno per tutto il ventesimo secolo.
Per colmare il divario, il team di ricerca ha costruito un modello computazionale e ha portato alla scoperta che i processi ambientali, come i cambiamenti nell’equilibrio del ghiaccio terrestre e delle acque oceaniche, provocano ulteriori 4.3 centimetri di oscillazione ogni anno. Lo scioglimento della Groenlandia è stato un contributo particolarmente importante.
Considerazioni finali indicano anche che il mantello terrestre non è statico e si muove attraverso il processo di convezione cioè, il materiale più caldo, che è più vicino al nucleo, si alza e il materiale più freddo sprofonda in un ciclo di movimento verticale.
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