Ormai siamo quasi a metà maggio e non molti sanno che questo mese è quello dedicato alla consapevolezza della salute mentale. Le cifre dicono che nei paesi più sviluppati, quindi come il nostro, una persona su cinque ha avuto a che fare almeno una volta nella vita con una malattia mentale. Questo termine suona male in quanto si pensa subito a qualche patologia particolare, ma in realtà anche l’ansia o la depressione rientrano in questa definizione semplicistica. Anche la famiglia reale inglese, per lo meno la parte più giovane, ha voluto raccontare la propria esperienza in questo; che ci crediate o no, anche loro hanno sofferto e la perdita della madre dei due principi, la principessa Diana, li ha sconvolti e i soldi non sono esattamente una cura per certe ferite.
Un aspetto su cui molto concordano è che rispetto al secolo scorso la vita, e quindi anche il lavoro, è diventata più movimentata. Magari a livello fisico si fatica di meno, ma al contrario la mente riceve fin troppi stimoli e se quest’ultima si stanca allora anche il corpo non regge più. Le nuove tecnologie oltre ad aiutare in certi aspetti creano un legame tra la vita privata e il lavoro che non permette un sano distacco che a sua volta dovrebbe permettere un sano riposo. In sostanza si crea un sovraccarico emotivo e neurofisiologico che andrà a minare proprio la salute mentale.
Qual è l’aspetto importante per cercare di impedire un tracollo del genere? La pratica della consapevolezza è quella che porterà ad un cambiamento salutare. Le emozioni, le sensazioni per quanto brutte vanno accolte e non sotterrate. L’ansia e lo stress sono aspetti importanti in una persona e non sono un problema almeno non finché vengono ignorati. In quel momento diventano pericolosi e si rischiano fenomeni come il burnout. Riuscire a staccare la mente tra lavoro e vita privata è la chiave di tutto.
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