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Le immagini satellitari deepfake sono una minaccia non troppo lontana

Di solito associamo la parola deepfake, a immagini di persone generate dall’intelligenza artificiale. Queste immagini potrebbero essere prodotte per scherzo, come nel caso dei profili deepfake di attori famosi, o con intenzioni maliziose, come nel caso della pornografia non consensuale. Sorprende, quindi, l’esistenza di immagini satellitari deepfake, specialmente per quanto riguarda la geografia. Questo fenomeno preoccupa non poco i ricercatori.

 

Ecco perché le immagini satellitari deepfake allarmano gli esperti

I geografi temono la diffusione di immagini satellitari false, generate dall’intelligenza artificiale, che qualche malintenzionato potrebbe usare per creare notizie false su incendi o inondazioni, o per screditare storie basate su immagini satellitari reali. La geografia deepfake potrebbe perfino diventare un problema di sicurezza nazionale, dato che gli avversari geopolitici dei vari Paesi usano immagini satellitari false per ingannare i nemici.

Nel 2019, l’esercito statunitense aveva messo in guardia il mondo proprio su questa prospettiva. Todd Myers, analista della National Geospatial-Intelligence Agency, aveva ipotizzato uno scenario in cui il software di pianificazione militare viene ingannato da dati falsi che mostrano un ponte in una posizione errata, spiegando che, da una prospettiva tattica o di pianificazione della missione, le truppe erano addestrate per andare in una certa direzione, verso un ponte, ma il ponte era altrove: questo spiazzava tutti.

Bo Zhao, docente di Geografia presso la University of Washington, sostiene che il primo passo per affrontare e risolvere il problema è far sì che la gente ne sia a conoscenza. Zhao e i suoi colleghi hanno recentemente pubblicato un documento sul tema della “geografia deepfake”, che comprende gli esperimenti che essi hanno condotto per generare e rilevare queste immagini. L’obiettivo, secondo Zhao, è demistificare la funzione di affidabilità assoluta delle immagini satellitari e sensibilizzare il pubblico sulla potenziale influenza della geografia deep fake. Zhao ritiene che, nonostante anche altri campi affrontino il fenomeno, il suo studio è probabilmente il primo a toccare l’argomento in geografia.

Gloria Fiorani

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