Il mondo del calcio è un ambito nel quale il romanticismo ha sempre avuto molto spazio, almeno fino all’irruzione dei grandi business a esso legati e alle nuove tecnologie moderne che hanno in parte snaturato la sua identità per una migliore fruizione del prodotto del pallone. Prima, infatti, i goal non regolari o che di poco avevano ingannato arbitri e guardalinee venivano in vari casi convalidati proprio per la mancanza di tecnologie adatte a individuarli sul momento, come ad esempio la tecnologia della linea di porta, probabilmente il primo accorgimento in assoluto a prevedere l’intervento di un computer in maniera diretta durante una partita. Si tratta di una tecnologia totalmente innovativa e approvata dalla lega calcio nel 2015, anno in cui fu dunque usata per il campionato di Serie A. Questa spicca per la sua facilità di utilizzo: parliamo, infatti, di una tecnologia basata su dei sensori inseriti sulla linea di porta, i quali mandano direttamente un segnale al direttore di gara, che a sua volta ha un riscontro immediato sul suo orologio (la vibrazione) per verificare che il pallone abbia varcato del tutto o no la linea di porta.
Oggi che le partite sono molto serrate e lo spettacolo calcistico è sempre più esigente, è chiaro che le tecnologie volte a un miglior decorso della partita sono una condizione necessaria. In Serie A, torneo nel quale secondo le più attuali scommesse sportive l’Inter e la Juventus si giocheranno il prossimo campionato, è stato introdotto tre anni fa l’utilizzo del VAR, quella che forse è la tecnologia più innovativa e determinante del calcio moderno. La parola VAR è l’acronimo di Video Assistant Referee, ossia di un supporto visivo ad hoc per aiutare l’arbitro a prendere la decisione corretta, nella quale il direttore di gara viene aiutato da un team di arbitri assistenti che guarda le immagini in tempo reale. Introdotto ufficialmente nel campionato italiano a partire dalla stagione 2017-18 e poi utilizzato anche ai mondiali di Russia 2018, torneo nel quale si impose la nazionale francese, il VAR è stato istituito dopo anni e anni di polemiche sul suo possibile utilizzo o meno. Molte erano le obiezioni al riguardo, e la prima era senza dubbio quella che vedeva un netto rallentamento delle partite per via delle eventuali revisioni da effettuare. In effetti, possiamo dire che oggigiorno le partite durano di più proprio per questo motivo, ma è altrettanto vero che in questo modo si garantisce una maggiore sicurezza nell’interpretazione di giocate ambigue.
A norma di regolamento, infatti, il VAR deve essere utilizzato per correggere decisioni chiaramente sbagliate oppure segnalare episodi gravi o importanti che il direttore di gara non è riuscito a individuare nel momento stesso in cui sono avvenuti. Si tratta di una tecnologia che quindi non può essere applicata in qualsiasi situazione di gioco, ma solamente in quattro casi, ossia goal, calci di rigore, espulsioni dirette oppure scambi di identità. Piaccia o meno, il VAR, così come la tecnologia della linea di porta, ha portato al calcio una maggiore attenzione al rispetto delle regole di base di uno sport molto diffuso e ormai diventato uno spettacolo mondiale.
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