Foto di Brooke Bell su Unsplash
Uno dei grandi enigmi archeologici riguarda il modo in cui gli esseri umani del Neolitico avrebbero trasportato le enormi pietre dal Galles a Stonehenge. Mentre molte teorie sostengono che gli esseri umani le abbiano spostate, un nuovo studio suggerisce che il ghiaccio glaciale potrebbe essere stato il vero responsabile del trasporto di queste pietre.
Il geomorfologo Brian John, ex professore di geologia all’Università di Durham, ha recentemente proposto che alcune pietre di Stonehenge siano state spostate dall’azione dei ghiacciai piuttosto che dagli esseri umani. John ha basato la sua teoria sull’analisi di una pietra scavata nel sito di Stonehenge più di 90 anni fa, conosciuta come la pietra Newall.
La pietra Newall, una pietra blu delle dimensioni di un teschio umano, fu scavata per la prima volta nel 1924 e successivamente conservata al Museo di Salisbury. Esaminando la superficie della pietra, John ha identificato caratteristiche indicative del trasporto glaciale, come sfaccettature, striature e segni di vibrazione causati dal movimento dei ghiacciai.
Stonehenge è noto per le sue imponenti pietre Sarsen e per circa 80 pietre blu più piccole, generalmente accettate come provenienti dalle colline di Preseli. Tuttavia, la modalità di trasporto di queste pietre è stata oggetto di dibattito per anni. L’ipotesi di John sfida l’idea popolare che le pietre siano state trasportate manualmente dagli esseri umani, un concetto introdotto dal geologo Herbert Henry Thomas nel 1923.
John sostiene che i diversi tipi di roccia tra le pietre blu di Stonehenge si allineano con gli schemi del movimento glaciale, che raccoglie rocce di varie origini lungo il suo percorso. Inoltre, la pietra di Newall, non essendo dello stesso tipo di roccia delle altre pietre blu, rafforza l’idea che il ghiaccio glaciale abbia contribuito al loro trasporto.
Per verificare definitivamente la sua teoria, John suggerisce l’uso della datazione cosmogenica, un metodo che misura l’esposizione delle rocce ai raggi cosmici. Se le pietre blu fossero state trasportate dai ghiacciai, le loro superfici avrebbero dovuto essere esposte per centinaia di migliaia di anni. John è fiducioso che ulteriori ricerche con questo metodo potrebbero capovolgere definitivamente la teoria dell’estrazione manuale.
La teoria del trasporto glaciale proposta da Brian John riapre il dibattito sulle origini e il trasporto delle pietre di Stonehenge. Se confermata, questa ipotesi potrebbe riscrivere la storia delle tecniche di costruzione e delle capacità tecnologiche dei nostri antenati neolitici, suggerendo che le forze naturali giocarono un ruolo molto più significativo di quanto precedentemente ritenuto.
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