Un nuovo studio suggerisce che le radiazioni dei telefoni cellulari e delle reti Wi-Fi potrebbero aver contribuito al drammatico declino delle popolazioni di insetti in Europa negli ultimi anni. La teoria appare in uno studio che ha analizzato diversi altri articoli scientifici che hanno dimostrato l’impatto negativo delle radiazioni su api, vespe e mosche.
Gli esperti dell’Unione per la conservazione della natura e della biodiversità della Germania (NABU) e altre due organizzazioni non governative (ONG), una tedesca e l’altra lussemburghese, hanno analizzato 83 studi considerati scientificamente rilevanti, di cui 72 hanno avvertito per le conseguenze delle radiazioni.
Johannes Enssle, direttore di NABU, ha spiegato che “l’argomento è scomodo per molti di noi perché interferisce con le nostre abitudini quotidiane“, oltre ai “potenti interessi economici dietro la tecnologia della comunicazione mobile“.
Tra gli effetti, gli esperti hanno descritto una ridotta capacità di muoversi degli animali a causa dell’alterazione dei campi magnetici, nonché dei danni al materiale genetico e alle larve.
La radiazione dei cellulari e delle reti Wi-Fi apre anche i canali del calcio in alcune cellule, provocando l’assorbimento di più ioni di questo elemento chimico, modificando i ritmi circadiani e il sistema immunitario degli insetti. “Lo studio dimostra che dobbiamo tenere gli occhi aperti in tutte le direzioni quando analizziamo le cause della drammatica diminuzione delle popolazioni di insetti“, ha concluso Enssle.
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