News

Le scansioni cerebrali possono ora rilevare la “coscienza nascosta” nei pazienti in coma

Secondo una nuova ricerca, gli scienziati hanno rilevato la “coscienza nascosta” in pazienti che giacevano immobili e non responsivi dopo lesioni traumatiche al cervello. In un futuro non troppo lontano, la scoperta potrebbe finalmente dare alle famiglie strazianti e ai medici in conflitto una base per rendere impossibile la determinazione che un paziente non ritorni mai.

La linea tra la vita e la morte e la definizione di “cervello morto” ha fatto a pezzi le famiglie, scatenato cause legali e frenesia dei media e confuso persino i migliori neuroscienziati.

 

Scoperta la coscienza nascosta dei pazienti in coma

I ricercatori della Columbia University hanno utilizzato una scansione cerebrale EEG e un sistema informatico avanzato per ascoltare sottili cenni neurali alla vita, e quelli con bassi livelli di attività, piuttosto che nessuno, hanno proceduto a recuperi molto più completi.

La scoperta suggerisce che l’EEG specializzato un giorno possa aiutare i medici a determinare quando un paziente non responsivo ha una ripresa al recupero e quando la migliore linea di condotta della famiglia è di dire addio.

I ricercatori della Columbia hanno utilizzato una combinazione di un elettroencefalogramma (o elettroencefalogramma, che preleva attività elettrica nel cervello) e un programma di apprendimento automatico per valutare 104 pazienti.

Tutti i pazienti in terapia intensiva hanno recentemente subito un grave infortunio e sono rimasti incoscienti e insensibili. Dal punto di vista medico, la coscienza ha diversi livelli, con la mancanza di risposta efficace a zero. Per verificare se questo livello di coscienza di base è presente, i medici controlleranno se un paziente reagisce a qualsiasi segnale uditivo, visivo, tattile o doloroso. Un paziente subirà anche un test dell’attività cerebrale del cervello, che verifica se combatteranno o meno per respirare.

I test sono approfonditi, ma possono ancora essere traumatici e poco chiari per le famiglie che guardano la persona amata non come una serie di punti di dati clinici, ma come una persona, che sembra efficace e, fino a poco tempo fa, aveva ricordi, personalità e relazioni.

Ma ci può essere un lungo periodo di preparazione per questo test, e rimane molta incertezza su quanta parte dell’attività cerebrale di un paziente riesca a catturare.

“Uno dei problemi più difficili in terapia intensiva consiste nel prevedere il recupero, e non solo la sopravvivenza, per i pazienti che sono incoscienti dopo una lesione cerebrale,” ha affermato il dottor Jan Claassen, professore associato di neurologia alla Columbia University e autore principale dello studio.

Francesco Borea

Studente universitario Appassionato di tecnologia

Recent Posts

Clima: l’ossigeno nei laghi sta diminuendo drasticamente

Nell'acqua c'è ossigeno, non da solo, ma legato ad atomi di idrogeno. È presente nell'acqua salata e in quella dolce…

30 Marzo 2025

Il cuore dell’oceano sta rallentando: conseguenze globali per il clima

La circolazione termoalina, spesso definita il "nastro trasportatore" dell’oceano, è un complesso sistema di correnti marine che regola il clima…

30 Marzo 2025

Su WhatsApp arriva il tasto per Meta AI: ecco a cosa serve

Da qualche giorni, diversi utenti italiani hanno visto comparire un nuovo tasto all'interno della loro app WhatsApp. Di che si…

30 Marzo 2025

Il diabete di tipo 2 può alterare il cervello in modo simile all’Alzheimer precoce

Il diabete di tipo 2 (T2D) e l'obesità sono condizioni metaboliche caratterizzate da una ridotta sensibilità all'insulina, nota come insulino-resistenza.…

30 Marzo 2025

WhatsApp: ecco come attivare la “modalità capibara”

In questi giorni si sta parlando spesso della "modalità capibara" su WhatsApp. Nonostante si stia diffondendo molto velocemente, ci sono…

29 Marzo 2025

Dieta ricca di grassi può compromettere la memoria in pochi giorni: ecco cosa dice la scienza

Negli ultimi anni, la ricerca ha dimostrato che l’alimentazione gioca un ruolo cruciale nella salute del cervello. Un recente studio…

29 Marzo 2025