Prima di Google, prima di Internet e di Alexa, Tutti noi abbiamo consultato l’enciclopedia. Questo mese compie 250 anni una tra le più antiche, l’Enciclopedia Britannica, che resiste all’era digitale con i suoi 2 secoli e mezzo di storia.
Il suo direttore esecutivo Ted Pappas, sostiene che La Britannica “ha fatto qualcosa di unico. Ha combinato lunghi saggi accademici con brevi definizioni e informazioni pratiche”.
L’Enciclopedia Britannica fu fondata nel 1768 a Edimburgo. Nacque dall’idea del tipografo Colin Macfarquhar e dell’incisore Andrew Bell. I due ricevettero la fiducia del loro editore William Smellie, un uomo molto colto e con una eccessiva passione per il vino.
Fu quindi così che due ragazzi senza la necessaria formazione e un editore “ubriaco” pubblicarono la prima edizione in tre volumi, dell’Enciclopedia Britannica. Dalle sue umili origini di allora, l’Enciclopedia ha fatto molta strada, diventando la risorsa principale e definitiva di tutte le informazioni, raccolte in un solo punto. Un punto di riferimento per molte generazioni.
Nella sua lunga storia, ha attraversato momenti storici difficili. Ad esempio come la Grande Depressione degli anni ’30, in cui, come racconta Pappas, “la gente non aveva reddito disponibile, i, da spendere in enciclopedie e La Britannica ha dovuto trovare un espediente per rimanere in auge”. Fu in questo periodo che nacquero le Answer Girls, le ragazze delle risposte, un corpo d’élite di donne che avrebbe e risposto a qualsiasi domanda posta da un possessore dell’enciclopedia, ma che non poteva permettersi di comprare i volumi aggiornati.
I lettori dovevano soltanto inviare a Britannica, la domanda su una cartolina ed il loro servizio di ricerca avrebbe risposto con una risposta molto dettaglia lunga anche fino a 10.000 parole.
Dopo 250 anni gli studenti, nell’era di internet, ancora sfogliano i volumi dell’Enciclopedia Britannica. Che ha avuto il grande merito, come afferma Pappas di andare incontro alle persone e adattarsi ai cambiamenti storici, portandola a vivere la sua secolare storia.
Oggi si avvale di numerosi strumenti anche online, ed in mezzo a tutte le false o inesatte o incomplete informazioni, La Britannica cerca di combattere un po’ la buona battaglia per la corretta informazione. Pappas ha infatti dichiarato che: “Stiamo cercando di emergere ed arrivare alle persone. Non aspetteremo che la gente venga da noi. L’abbiamo fatto per 250 anni, penso che lo faremo per altri due secoli”.
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