Tra i tanti manoscritti del genio toscano, che ha speso la sua vita tra Firenze, Milano e la Francia, è sopravvissuta solo una firma di Leonardo da Vinci. Il suo autografo si trova sul contratto stipulato per la commissione della Vergine delle Rocce, dipinto che si trova al Louvre ed il cui contratto è conservato nell’archivio di Stato di Milano.
Il prezioso manoscritto contiene dunque l’unica firma esistente di Leonardo da Vinci, un autografo davvero prezioso, tanto da far si che si sia deciso per il suo restauro digitale. Il manoscritto è dunque stato portato a Firenze. L’atto verrà quindi sottoposto ad attente analisi ed indagini presso l’Opificio delle Pietre Dure del capoluogo toscano. Dopodiché si proseguirà con il restauro digitale del documento, ovvero si creerà una perfetta e precisa copia digitale che potrà essere consultata telematicamente attraverso immagini ad alta risoluzione.
Il direttore dell’Opificio, Marco Ciatti, ha detto di essere “lieto di mettere a disposizione di questo interessante progetto tutte le competenze e le tecnologie del mio istituto, nell’anno dedicato a Leonardo”. Tra le tecnologie dell’Opificio vi è la “macchina di Wood”. Questo strumento permetterà, come a dichiarato il direttore dell’Archivio di Stato di Milano, Benedetto Luigi Compagnoni, a “renderà leggibile a occhio nudo anche la parte attualmente interpretabile solo con l’ausilio della lampada”.
Questo particolare dispositivo, emette radiazioni ultraviolette, consentendo così di leggere le parti del documento danneggiate ad esempio dall’umidità, che ha provocato il dilavamento dell’inchiostro. Il restauro digitale creerà quindi una copia digitale del documento in cui saranno presenti le parti che ora possono essere lette solo con lo strumento di Wood. In futuro dunque, per chi dovrà consultare questo atto, non sarà necessario utilizzare nessun macchinario per leggerlo per intero, potrà infatti consultare la copia digitale che sarà realizzata dall’Opificio.
Il contratto della Vergine delle Rocce, è un documento notarile redatto il 25 Aprile del 1483. Fu stipulato tra la Scuola della Concezione di Milano e Leonardo da Vinci, accompagnato dai suoi collaboratori Giovanni Ambrogio ed Evangelista De Predis, le cui firme appaiono assieme a quella di Leonardo. L’atto fu validato dal notaio Antonio de Capitani e stabiliva che l’artista, nominato nel documento come il “magister Leonardus de Vintiis Florentinus”, si impegnava a terminare l’opera, dietro compenso di 800 lire, entro il termine dell’8 Dicembre del 1484.
Dopo l’elenco dei dati tecnici dell’opera, ecco in calce al documento, la firma del genio fiorentino, il quale scrisse “Io Lionardo da Vinci in testimonio ut supra subscripsi”.
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