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Leonardo da Vinci: risolto uno dei misteri del Salvator Mundi

Tra i tanti misteri irrisolti di Leonardo da Vinci vi è quello della sfera del Salvator Mundi, il dipinto ad olio del grande maestro fiorentino del 1499, venduto da Christie’s per 450 milioni di dollari, rendendolo il quadro più costoso al mondo. La misteriosa sfera infatti non riflette e non rifrange la luce e a lungo ci si è domandati il perché di questa strana sfera.

 

La soluzione al mistero della sfera di Leonardo da Vinci

La soluzione del mistero potrebbe ora arrivare da un team di ricercatori dell’Università della California guidati da Marco Liang. Secondo i loro studi infatti la sfera tenuta nella mano sinistra da Gesù nel quadro di Leonardo da Vinci, deve le sue particolari proprietà ottiche al fatto di essere in realtà una sfera cava. In questo caso sarebbe infatti corretto che non rifletta la luce come ci si aspetti. I dettagli dello studio sono raccolti in un articolo su ArXiv.org.

Il lavoro di Liang e del suo team è la dimostrazione scientifica di un’ipotesi già proposta da altri ricercatori ed ora dimostrata grazie ad un sistema di modellazione in 3D molto avanzato. Secondo le ricostruzioni di Liang infatti sarebbe possibile ottenere un rendering corretto dal punto di vista ottico e corrispondente al dipinto, utilizzando materiali e conoscenze scientifiche che potrebbero essere state disponibili per il grande maestro già nel 1500.

 

Una sfera cava per il Salvator Mundi

Dai calcoli effettuati con questo avanzato software di grafica i ricercatori hanno stabilito che quella dipinta da Leonardo Da Vinci era una sfera cava di vetro, con un raggio di 6,8 cm e molto sottile. Il suo spessore sarebbe infatti stato di soli 1,3 mm. Inoltre la sfera doveva essere posizionata a circa 25 cm dal corpo del Cristo e osservata dall’artista ad una distanza di 90 cm. Inoltre, quasi come in uno studio fotografico, vi doveva essere una luce generale diffusa ed un’altra fonte di luce proveniente dall’alto.

Uno dei maggiori indizi nell’analisi sono state le pieghe delle vesti del Cristo che appaiono dietro alla sfera. Ci sono infatti quattro pieghe delle vesti che non vengono ne distorte né ingrandite dalla sfera del Salvator Mundi. Secondo i ricercatori dunque Leonardo da Vinci, che in quegli anni si dedicava proprio a studi di ottica, aveva ben compreso le proprietà ottiche delle sfere cave.

 

Le opinioni dell’esperto di Leonardo da Vinci: parla Pietro Marani

Ma uno dei massimi esperti di Leonardo da Vinci, Pietro Marani docente del Politecnico di Milano, si trova d’accordo solo in parte con lo studio di Liang. “Lo studio mi fa piacere perché riconosce che la rappresentazione ottica del globo è esatta, come anche io sostengo da tempo. Non sono però d’accordo, sul fatto che si tratti di una sfera di vetro cava: è evidente che sia fatta di cristallo di rocca, come dimostrano le inclusioni del quarzo rappresentate alla base”, ha dichiarato Marani. Questo particolare aspetto infatti renderebbe comunque otticamente corretto il dipinto del maestro toscano, lasciando inalterate le pieghe dell’abito.

Per Marani ci sono altri aspetti misteriosi su questo quadro che attribuisce con sicurezza a Leonardo. Uno di questi è la possibile partecipazione degli allievi della sua bottega alla realizzazione del dipinto. Il secondo mistero del Salvator Mundi riguarda invece la sua datazione. Il quadro potrebbe infatti essere stato realizzato circa 10 anni dopo rispetto all’attuale datazione. Questa nuova datazione del quadro sarebbe dovuta ad un importante documento che sarà esposto al Castello Sforzesco di Milano a fine mese.

Valeria Magliani

Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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