La pionieristica società di pagamenti digitali PayPal ha dichiarato questo venerdì di aver intenzione di abbandonare un’alleanza destinata a sovrintendere ai lavori per il lancio della criptovaluta Libra, promossa in primis da Facebook. “PayPal ha preso la decisione di rinunciare a proseguire la sua partecipazione alla Libra Association, per il momento“, si legge in un proclama della società, che ha sede in California. “Restiamo tuttavia a sostegno della visione alla base di Libra e non vediamo l’ora di continuare il dialogo e di lavorare insieme in futuro“.
Le proteste contro Libra, promosse dai governi di tutto il mondo, stanno crescendo in maniera esponenziale, anche da parte di diversi istituti bancari, che si scagliano contro la criptovaluta di Facebook, insistendo sul voler capire come il fenomeno possa essere regolato, data la mancanza di una normativa condivisa. “Richiede una certa audacia intraprendere uno sforzo tanto ambizioso, in quanto a Libra: è un’opportunità unica per migliorare l’inclusione finanziaria“, ha dichiarato il responsabile dell’organo di vigilanza della Libra Association Dante Disparte.
La Libra Association è un’organizzazione senza scopo di lucro, con sede a Ginevra, che supervisionerà il lancio della discussa criptovaluta. Facebook considera infatti Libra come una criptovaluta “globale“, impegnandosi a fornire una valuta virtuale stabile pienamente fruibile anche su smartphone e che potrebbe portare oltre un miliardo di persone “non stipendiate” nel sistema finanziario. “Il cambiamento riconfigurerà il sistema finanziario e lo farà in modo da andare incontro alle esigenze delle singole persone. Non sarà semplice“, ha affermato Disparte.
Nei commenti trapelati da una riunione dei dipendenti di Facebook a luglio, l’amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg ha affermato di essere ottimista sulla questione Libra, nonostante i commenti dei funzionari pubblici di diversi paesi. “Le alte sfere, io credo, tendono ad essere un po’ troppo melodrammatiche“, ha detto. “Ma non sarà questo a fermare il progresso, ce lo chiede la gente“.
In un’intervista pubblicata sul giornale francese Les Echos, l’amministratore delegato di Apple Tim Cook ha dichiarato di dubitare della bontà dell’idea che una società come Facebook possa assumere ruoli in genere riservati ai governi. Senza nominare specificamente Facebook, Cook ha infatti affermato che l’emissione di valuta è un settore che è meglio lasciare riservato al potere dello Stato.
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