La linea di Wallace, tracciata per la prima volta dal naturalista Alfred Russel Wallace nel 1863, è una barriera biogeografica che divide le specie animali dell’Asia da quelle dell’Australia attraverso l’arcipelago malese. Da oltre un secolo, gli scienziati si sono interrogati sulle cause della distribuzione asimmetrica delle specie lungo questa linea immaginaria, notando che sul lato asiatico predominano animali di origine asiatica, mentre sul lato australiano si trovano specie con un mix di ascendenze asiatiche e australiane.
Un recente studio pubblicato su Science ha finalmente gettato luce su questa enigmatica linea evolutiva. I ricercatori hanno utilizzato un modello computerizzato per simulare gli impatti climatici e ambientali derivanti dalla collisione continentale avvenuta circa 35 milioni di anni fa, quando l’Australia si staccò dall’Antartide e si avvicinò all’Asia. Questo evento geologico portò alla formazione dell’arcipelago malese e influenzò in modo drastico il clima della Terra, rendendolo più freddo e provocando un’alterazione nei modelli di biodiversità.
Gli animali asiatici trovarono un ambiente ideale nell’arcipelago, mentre quelli australiani, adattati a condizioni climatiche più fresche e secche, trovarono difficile prosperare nelle isole tropicali e umide. Questo ha reso le isole un “trampolino di lancio” per le specie asiatiche in viaggio verso l’Australia, creando così la distribuzione unica di specie che osserviamo oggi.
Secondo Alex Skeels, biologo evoluzionista presso l’Australian National University e autore principale dello studio, la formazione della corrente circumpolare antartica ha svolto un ruolo fondamentale nel raffreddamento globale, modificando ulteriormente i modelli climatici che hanno plasmato la biodiversità della regione. Questo studio fornisce nuove informazioni su come i cambiamenti climatici influenzano la distribuzione delle specie e offre strumenti utili per prevedere le risposte delle specie ai cambiamenti climatici odierni.
Foto di Dimitris Vetsikas da Pixabay
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