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L’inquinamento sta riducendo l’ossigeno nelle acque oceaniche

Gli oceani del mondo stanno facendo registrare concentrazione di ossigeno sempre più ridotte a causa, si ipotizza, dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici,avvertono gli scienziati. Moltissime specie marine, animali e vegetali, che necessitano di ossigeno per sopravvivere potrebbero essere in serio pericolo di estinzione entro il prossimo decennio. A causa degli effetti della “deossigenazione”, che consiste appunto nella rimozione dell’ossigeno dall’oceano, oggi ci sono più di 700 “zone morte” negli oceani terrestri, zone cioè non più in grado di sostenere la vita.

 

I principali responsabili della deossigenazione sono l’inquinamento e i cambiamenti climatici

Squali, tonni e marlin sono solo alcuni degli animali che si ritiene siano maggiormente a rischio, a causa della sempre più accentuata mancanza di ossigeno che li costringe a spostarsi in acque più basse, esponendoli ai pericoli legati all’attività venatoria dei pescatori. Secondo lo studio dell’International Union for the Conservation of Nature, il più ampio mai condotto riguardo il fenomeno della deossigenazione, i principali responsabili della perdita di ossigeno degli oceani sono i cambiamenti climatici e l’inquinamento.

Sulle cause della deossigenazione, gli autori hanno spiegato: “Man mano che l’oceano si riscalda, le sue acque trattengono sempre meno ossigeno, con conseguente riduzione della miscelazione dell’acqua ricca di ossigeno vicino alla superficie, che naturalmente contiene meno ossigeno. L’inquinamento provoca poi la perdita di ossigeno nelle acque costiere poiché i rifiuti di fertilizzanti, fognature, animali e acquacoltura causano un’eccessiva crescita di alghe, che a loro volta riducono l’ossigeno man mano che si decompongono“.

 

Potrebbe essere già troppo tardi, ma sarà fondamentale una riorganizzazione delle leggi sulle emissioni

Il rapporto è stato accolto come un appello immediato da parte del ministro dell’ambiente svedese e del vice primo ministro Isabella Lovin, che ha in proposito dichiarato: “Sebbene conosciamo molto bene le zone morte nell’oceano da molti decenni, il riscaldamento delle acque dovrebbe ora acutizzare ulteriormente la deossigenazione in altre grandi aree. Dobbiamo lavorare per riportare ad equilibrio il livello di ossigeno degli oceani“.

La dottoressa Grethel Aguilar ha invece dichiarato: “Grazie a questo studio, l’entità dei danni che i cambiamenti climatici stanno causando ai nostri oceani viene definita in modo molto netto. Mentre l’oceano che riscalda e perde ossigeno, il delicato equilibrio della vita marina va incontro ad una situazione molto preoccupante. Per frenare la perdita di ossigeno nell’oceano, i leader mondiali devono impegnarsi operando tagli immediati e sostanziali alle emissioni“.

Nello Giuliano

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