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L’Intelligenza artificiale sta superando quella umana: possiamo fermare ciò?

Jaan Tallinn, nel saggio “Staring into the Singularity” ha predetto che l’umanità smetterà di esistere, con l’avvento della intelligenza artificiale. Poiché quest’ultima supererebbe quella umana su molti campi.

Il termine intelligenza artificiale, o simulazione dell’intelligenza in computer o macchine, fu coniato nel 1956. Solo un decennio dopo la creazione dei primi computer elettronici elettronici. La speranza per il campo era inizialmente alta, ma negli anni ’70, quando le prime previsioni non andarono a buon fine, iniziò un “inverno AI”.

Quando Tallinn scoprìi saggi di Eliezer Yudkowsky – un teorico autodidatta, aveva scritto più di 1.000 saggi e post sul blog – AI stava facendo registrare una rinascita. Gli scienziati stavano sviluppando IA che eccellevano in aree specifiche, come vincere a scacchi, pulire la cucina e riconoscere il linguaggio umano.

Queste Intelligenze Artificiali “ristrette“, come vengono chiamate, hanno capacità sovrumane, ma solo nelle loro specifiche aree di dominio. Tallinn è arrivato a credere di unire una vasta gamma di abilità in un’unica entità.

Più oscuramente, potrebbe anche utilizzare i dati generati dagli umani che emergono dagli smartphone per eccellere nella manipolazione sociale.

 

Gli investimenti di Tallinn nello studio dell’intellingenza artificiale

Leggendo gli articoli di Yudkowsky, Tallinn si convinse che la l’intelligenza artificiale avrebbe potuto portare a un’esplosione dell’intelligenza artificiale che potrebbe minacciare l’esistenza umana stessa. Fino addirittura a sterminarci.

In seguito, Tallinn scrisse un assegno di $ 5,000 al Singularity Institute for Artificial Intelligence. Un istituto non-profit in cui Yudkowsky era un ricercatore. L’organizzazione ha poi cambiato nome in Machine Intelligence Research Institute, o Miri, nel 2013.

Da allora Tallinn ha dato all’istituto più di $ 600.000. Le sue preoccupazioni sono fondate oppure l’IA è una vera minaccia a mo’ di Terminator? Ce lo dirà il futuro.

Luca Scialò

Sociologo, blogger e articolista

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