L’isolamento sociale e l’isolamento estremo, possono provocare numerosi effetti negativi nella nostra mente e nel nostro corpo, tra cui cambiamenti del ciclo del sonno e allucinazioni.
L’essere umano è fondamentalmente un animale sociale. Le persone quindi che vivono isolate, come ad esempio i ricercatori in Antartide o nello spazio, riportano che la parte più difficile del lavoro è proprio la solitudine e l’isolamento, che ci rendono meno capaci di affrontare le situazioni stressanti. Coloro che vivono isolati, sono anche più propensi a sentirsi depressi e a riscontrare problemi nell’elaborazione delle informazioni. In questo modo si rischia di avere difficoltà nel prendere decisioni, memorizzare e richiamare alla memoria, informazioni già immagazzinate.
Inoltre, chi si trova in solitudine è anche più vulnerabile alle malattie. Secondo uno studio scientifico, il sistema immunitario delle persone isolate e sole, è meno incline nel difendere il corpo da infezioni e virus.
Se oltre ad un isolamento sociale vi è anche un isolamento fisico, come ad esempio i carcerati posti in isolamento, si avranno notevoli peggioramenti della salute mentale. Potrebbero aumentare ansia, attacchi di panico e livelli di paranoia. Una tale condizione induce inoltre ad essere meno in grado di ragionare lucidamente. Queste condizioni potrebbero anche provocare danni a lungo termine alla salute mentale.
Gli effetti dannosi dell’isolamento sono accentuati dall’oscurità, come per chi ad esempio lavora all’interno di tunnel e gallerie. Inoltre un periodo prolungato di isolamento al buio può alterare o addirittura distruggere il ciclo del sonno. I due meccanismi chiave che lo regolano, la melatonina e il nucleo soprachiasmatico del cervello, hanno infatti bisogno della luce per funzionare correttamente. Senza la luce il nostro ritmo circadiano può cambiare. Ciò significa che l’alternanza tra sonno e veglia non segue uno schema regolare e può cambiare ogni giorno.
Le interruzioni del nostro ritmo circadiano possono anche farci sentire depressi e stanchi. Questo può portare anche ad un aumento del rischio di cancro, di insulino-resistenza e malattie cardiache, nonché all’obesità e all’invecchiamento prematuro.
L’isolamento prolungato può portare anche ad un’alterazione tale della percezione della realtà da provocare allucinazioni. La mancanza di stimoli induce erroneamente le persone a proiettare sentimenti e pensieri interni sull’ambiente esterno. Le allucinazioni avvengono quindi a causa della mancata stimolazione del cervello.
Anche se l’impatto dell’isolamento totale può essere molto grave, rimane comunque, e per fortuna, reversibile. Anche se è un lavoro che richiede molto tempo ed, in alcuni casi, un assistenza specifica. Per quello che riguarda invece il buio e gli effetti che ne derivano, la corretta esposizione alla luce, riporta nel giro di qualche mese, a condizioni normali.
Il ritorno ad una vita sociale può ridurre la solitudine e a ripristinare le normali condizioni mentali e fisiche. Ma nel caso di isolamenti prolungati o forzati, ci potrebbero essere delle ripercussioni a lungo termine come ad esempio il disturbo da stress post-traumatico.
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