News

Ecco “Little Foot”, l’uomo primitivo vegano e simile alle scimmie

I primi umani si comportano in maniera molto simile alle odierne scimmie e le verdure costituivano la stragrande maggioranza dei cibi che essi abitualmente consumavano, secondo uno studio. Secondo gli esperti, gli antichi antenati degli esseri umani, chiamati “Little Foot“, anche la loro deambulazione era molto simile a quello delle scimmie, essendo abili arrampicatori. Gli alberi fungevano infatti anche da rifugio per sfuggire ai predatori più grandi.

I ricercatori dell’Università del Witwatersrand a Johannesburg, in Sudafrica, hanno infatti recentemente scoperto un dato interessante sui primi umani, risalente esattamente a 3,67 milioni di anni fa. Mentre studiavano i resti di alcuni “Little Foot”, i ricercatori hanno scoperto che i primi esseri umani usavano dormire sugli alberi per sopravvivere nella giungla; da ciò essi hanno ipotizzato che questi antichi umani fossero dotati di spiccate abilità acrobatiche, come una presa robusta e dita dei piedi con le quali si arrampicavano agevolmente sugli alberi, proprio come le scimmie che oggi conosciamo.

 

I Little Foot presentavano cervelli molto piccoli ed erano in grado di arrampicarsi e vivere sugli alberi

Il basso investimento di energia nel cervello di questi australopitechi potrebbe essere spiegato dalla presenza di un cervello piccolo del campione analizzato o da una dieta con una bassa concentrazione di alimenti di origine animale“, ha affermato Amélie Beaudet, principale autore e ricercatrice dello studio. “In ogni caso, ciò potrebbe suggerire che il sistema vascolare del cervello umano è emerso molto più tardi nella nostra storia“. Oltre ad essere simile ad una scimmia e vegetariano, i ricercatori hanno anche scoperto che Little Foot non superava il metro e mezzo di altezza e presentava un cervello molto più piccolo rispetto agli umani moderni.

Inoltre, la ricostruzione del cervello ha dimostrato che esso era tre volte più piccolo del nostro e che la sua struttura complessiva era molto diversa dalla nostra“, ha aggiunto. “Australopithecus aveva quindi un cervello molto piccolo e denti grandi. Maschi e femmine erano molto diversi l’uno dall’altro e il dimorfismo sessuale interessava proprio cervello e denti, tratti che nel corso dei milioni di anni sono mutati fino a come li vediamo oggi” ha concluso Beaudet.

Nello Giuliano

Recent Posts

Droni con visione ultra-precisa grazie alla tecnologia ispirata agli occhi dei gatti

Una svolta nel campo della visione artificiale potrebbe cambiare per sempre la capacità di droni, veicoli autonomi e robot di…

8 Novembre 2024

Tatto Umano: scoperte rivoluzionarie sui 16 tipi di cellule nervose

La percezione tattile è una delle capacità sensoriali più affascinanti e complesse dell'essere umano, permettendoci di interpretare il mondo circostante…

8 Novembre 2024

Lettura: come le relazioni parasociali migliorano il benessere psicologico

La lettura è molto più che un semplice passatempo: essa può influenzare profondamente il nostro benessere psicologico, in modi spesso…

7 Novembre 2024

Recensione Panasonic Lumix S5 II X: una full frame perfetta per i video

Dato il grandissimo successo Panasonic Lumix S5, l'azienda orientale negli ultimi anni ha pensato di mettere a disposizione del pubblico…

7 Novembre 2024

Malattia di Huntington: scoperto l’enzima chiave dietro la “danza di San Vito

Recenti scoperte scientifiche hanno portato nuove speranze per chi soffre della malattia di Huntington, nota anche come “danza di San…

7 Novembre 2024

Amazon inaugura il negozio di Natale: ecco le offerte migliori

Su Amazon le feste di Natale arrivano prima! Il noto e-commerce ha appena inaugurato il "Negozio di Natale". Al suo…

7 Novembre 2024