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Long Covid e le anomalie che può causare nei diversi organi

Il Long Covid e ormai riconosciuta da tempo come una malattia cronica e multisistemica. Non c’è da stupirsi quindi che è stato visto come un terzo delle persone ricoverata in questa condizione presentano anomalie in diversi organi dopo mesi dall’infezione del virus. Tra i sintomi in generale più comuni c’è la mancanza di respiro, l’affaticamento e la confusione mentale, tutte e tre comunque un effetto dei danni lasciati al nostro interno.

Questo nuovo studio sul Long Covid mira a cercare di avere una comprensione migliore sul funzionamento di questa malattia, anche perché come si sta vedendo nelle ultime settimane, la pandemia e si finita, ma i contagi no. Per questo motivo, per la prima volta, sono state fatte numerose risonanze magnetiche agli organi degli individui attualmente malati.

 

Long Covid: lo stato degli organi

Come detto. è stato visto come in più di un terzo dei casi c’erano diverse anomalie negli organi dei malati. Ovviamente ci sono organi più a rischio di altro con i polmoni in primis visto la natura del virus, ma a seguire c’è il cervello. Per i primi, come anomalie, si parla prevalentemente di cicatrici e infiammazioni mentre per il secondo di lesioni che influiscono sul livello cognitivo della persona. Tra i tessuti più resistenti invece c’è il cuore e il fegato.

Le parole dei ricercatori: “Si tratta di prove concrete dell’esistenza di cambiamenti in un certo numero di organi dopo che le persone sono state ricoverate in ospedale con il Long Covid, un passo avanti in termini di capacità effettiva di aiutare le persone con la malattia da lungo tempo. Questi risultati suggeriscono che il COVID lungo non è spiegato da gravi deficit concentrati in nessun organo. L’interazione di due o più anomalie negli organi potrebbe avere un effetto additivo o moltiplicativo nel creare deficit fisiologici che si traducono in sintomi prolungati.”

Giacomo Ampollini

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